

Lewis Hamilton: il campione che lotta dentro e fuori dalla pista
Lewis Hamilton, icona della velocità e simbolo di solidarietà globale, continua a distinguersi per il suo impegno sociale oltre i circuiti
Il conto alla rovescia scorre sempre più veloce: il 16 marzo 2025, a Melbourne, ci sarà la prima gara ufficiale di Lewis Hamilton a bordo di una Ferrari. Già a inizio anno sono previsti i primi collaudi e i contatti con il resto della squadra. All’alba dei suoi 40 anni (il 7 gennaio è il suo compleanno), il sette volte iridato è pronto a dare una nuova, eccezionale svolta alla sua carriera, dopo aver compiuto importanti cambiamenti – fuori dalla pista – negli ultimi tempi.
L’ultima iniziativa, dal sapore molto glamour, è la co-creazione, assieme a Kim Jones, di una capsule collection lifestyle: una collezione limitata di abbigliamento e accessori invernali, in particolare sci e snowboard, sue grandi passioni. La linea è stata creata per Dior, di cui è diventato testimonial lo scorso luglio. La maison francese la definisce “Un invito a sognare e viaggiare, una fuga verso nuovi orizzonti”, uno slogan che ben si abbina al futuro prossimo di Hamilton.

Hamilton e la Ferrari: un impegno anche per la diversità
L’approdo alla Ferrari non sarà solo una sfida sportiva. Come dichiarato a Motorsport, tra le condizioni che Hamilton ha posto a John Elkann prima di accettare l’offerta c’è un impegno concreto per favorire la diversità nel team Ferrari. “L’ho messo in chiaro fin da subito. Devono lavorarci, ma sono super entusiasti di farlo”. L’inglese vorrebbe replicare quanto realizzato in Mercedes: “Sono immensamente orgoglioso dei progressi in tal senso che abbiamo fatto dal 2020. Sono stati posti dei pilastri, come l’attuale composizione dello staff delle Risorse Umane, che rimarranno anche dopo di me.” Tra le eredità lasciate da Lewis Hamilton alla Mercedes c’è infatti Ignite, una partnership benefica che mira ad aumentare la presenza di persone provenienti da contesti sottorappresentati nel mondo degli sport motoristici del Regno Unito.

Mission 44: La Fondazione di Lewis Hamilton per i Giovani
Lewis Hamilton si batte per la diversità non solo all’interno delle sue scuderie, ma anche nel sistema in generale. “È un tema di cui parlo costantemente con Stefano Domenicali (CEO della Formula 1)”. Per dare fondamento e continuità alle sue iniziative, il pilota ha dato vita nel 2021 a Mission 44, una fondazione nata per supportare giovani provenienti da contesti svantaggiati. Con questa fondazione, Hamilton realizza studi specifici e finanzia 44 programmi (tra cui la già citata Ignite) dedicati a colmare le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione e all’occupazione per i gruppi minoritari. Al momento, la fondazione ha raccolto più di 5 milioni di euro, oltre agli 8 milioni donati da Hamilton stesso. L’obiettivo è superare i 23 milioni.

Hamilton e la lotta per un futuro a zero emissioni
Hamilton si impegna anche a mantenere alta l’attenzione sulla promessa della Formula 1 di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2030. Il rapporto del 2024 ha segnato un miglioramento del 13%, forse non abbastanza, ed è la ragione per cui l’inglese sta spingendo per l’adozione a breve di carburanti sostenibili. Per mostrare che un altro tipo di competizione automobilistica è possibile e avvincente, Hamilton ha finanziato per tre anni un team, l’X44, nella serie Extreme E, il circuito di gare off-road con veicoli elettrici, per sensibilizzare sulla protezione degli ecosistemi e sulla riduzione delle emissioni di carbonio.

L’impegno personale di Hamilton
L’impegno pubblico va parallelamente a quello nella sua vita privata. Nel 2020 con un post su Instagram se da una parte ammise le sue responsabilità in quanto pilota di Formula 1 (e quindi di un sistema che crea inquinamento) dall’altra spiegò come nel quotidiano facesse di tutto per rispettare l’ambiente. “Ho ridotto i viaggi, sono diventato vegano (dal 2017 ndr) e cerco di usare il più possibile auto elettriche”. La sincerità del suo post ha attirato i like di più di un milione di persone. Il tono del messaggio non fu comunque sorprendente.
Da anni Lewis Hamilton si è fatto apprezzare infatti per la sua trasparenza. Ha spesso parlato di come da giovanissimo fosse stato vittima spesso di bullismo e frasi razziste, così come del suo rapporto con la depressione. Non è da tutti, soprattutto in un mondo, quello dell’automobilismo, abituato ad associare parole come “freddo” e “robot” ai suoi più grandi talenti. Lewis Hamilton, forse, in tal senso è l’eccezione che conferma la regola. Così lontano dai cliché da essere ancora più di altri, un grande campione.
