Mario De Biasi e Milano. Le sue foto in edizione straordinaria
A passeggio sotto i portici di piazza del Duomo. Milano, 1955 SPECIAL FEE - CONTATTATECI PER QUALSIASI UTILIZZO NON EDITORIALE

Mario De Biasi e Milano. Le sue foto in edizione straordinaria

di Paolo Lavezzari

Mario De Biasi è stato l’uomo che poteva fotografare tutto. Ora una importante antologica a Milano ne ripercorre la lunga attività tra le strade della città e le vie del mondo

Enzo Biagi lo definiva “l’uomo che poteva fotografare tutto”. E in effetti è proprio quello che Mario De Biasi ha fatto per 70 anni. Il centenario della sua nascita, così come accade per Calvino, Maria Callas, è l’occasione per una mostra che con 100 fotografie fa conoscere ai più giovani – perché le generazioni delle loro mamme e papà, per non dire dei nonni – si ricorderanno sicuramente degli scatti di De Biasi su una rivista culto qual è stata per decenni Epoca. Come Gabriele Basilico, anche De Biasi è stato un innamorato dei panorami urbani, – Basilico documentatore, De Biasi cantore di Milano – che per tutta la vita (esclusi i periodi dei grandi  reportage all’estero) ha percorso in lungo e in largo con il suo sguardo, curioso e attento ai dettagli della realtà, guardandola con pazienza, scoprendone la bellezza.

La circense italiana circense Moira Orfei durante il servizio fotografico di L’italiani si voltano. Milano (Italia), 1954
GLi italiani si voltano (Moria Orfei)

Mario De Biasi e Milano. Edizione Straordinaria, al Museo Diocesano della città fino al 18 febbraio,  è una raccolta di scatti – per la maggior parte vintage, provini e inediti – i cui protagonisti per lo più in bianco e nero gli abitanti dalla Galleria ai Navigli, alla periferia che negli anni Cinquanta e Sessanta stavano trasformando la città la quale, a sua volta, diventa lo specchio in cui essi si riflettono. Di fatto, è la storia stessa dell’intera nazione a venir fuori in controluce, raccontata da De Biasi con immediatezza e originalità. «Ho sempre seguito l’attività di mio padre», ricorda la figlia Silvia De Biasi che sta sistemando lo sterminato archivio del padre, «sia quando scompariva per mesi girando il mondo come fotoreporter di Epoca sia quando, nelle rare pause del lavoro o dopo il pensionamento, partiva da casa all’alba con un pesante carico di macchine fotografiche e, con la stessa curiosità con cui affrontava un viaggio verso mete sconosciute, camminava instancabilmente per Milano alla continua ricerca di immagini inedite della sua amata città di adozione». Una delle cifre più caratteristiche del lavoro di De Biasi è quello di vedere la città con uno sguardo dall’alto che gli consente di abbracciarla completamente.

Veduta dall’alto della Galleria Vittorio Emanuele II, con i passanti e lo storico ristorante Biffi. Milano, anni ’50. SPECIAL FEE – CONTATTATECI PER QUALSIASI UTILIZZO NON EDITORIALE
Veduta dall’alto della Galleria Vittorio Emanuele II, con i passanti e lo storico ristorante Biffi. Milano, anni ’50.

Paradigmatica è la fotografia del 1954 che cattura la Galleria Vittorio Emanuele II in tutto il suo splendore, animata da una folla di persone che la frequentano. Ritrattista di celebrità (magari colte in maniche di  camicia o come Moira Orfei spogliata dagli sguardi maschili in pieno centro), De Biasi ha spesso raccontato le persone comuni, trasformando la normalità in una piccola poesia affettuosa e mai sdolcinata. Chiude la mostra la sezione Da Milano alla Luna con una selezione di fotografie che De Biasi realizzò nei suoi viaggi oltrecortina: dall’Africa alla Rivoluzione di Budapest, dal Giappone alla Siberia a New York, fino ad arrivare alla documentazione dei preparativi per l’allunaggio dell’Apollo 11. 

Persone sedute a un bar sotto la galleria Vittorio Emanuele II. Milano, 1957 SPECIAL FEE – CONTATTATECI PER QUALSIASI UTILIZZO NON EDITORIALE
Bar sotto la galleria Vittorio Emanuele II