Alla galleria piemontese una mostra fotografica antologica, da Araki a Fontana, da Mapplethorpe a Penn

Flor Garduño, nata a Città del Messico nel 1957, in Semilla ci mostra la bellezza dell’attesa di un figlio come di una pianta che deve ancora spuntare e crescere: questo miracolo ha la forma di un seme, un giaciglio di rami intrecciati in cui la puerpera attende beata. Arno Rafael Minkkinen sceglie il proprio di corpo per farsi scultura di pesce e uccello allungandosi o piegando le braccia: in fondo gli animali espongono le proprie fattezze senza remore o pudori.

Anche Elisa di Enzo Obiso potrebbe benissimo essere stata forgiata nel bronzo o, perché no, nella ceramica tanto è perfetta la forma che la donna disegna distesa su di una panca ricoperta di tessuto color porpora.

Carlo Orsi, invece, sceglie un’angolatura più geometrica celando il volto e il ventre della modella dietro un rettangolo bianco forato per lasciare sbucare i seni, mentre braccia e gambe allargate emettono rimandi vitruviani.

Ci sono anche le fotografie di Edward Weston che “taglia” il volto, escludendolo a favore di un corpo dalla forza espressiva decisamente più accentuata: ventre snello, braccia lunghe, seni perfetti decantano le fattezze della perfezione. Lucien Clergue prova una forte attrazione artistica per i seni, risaltandone i contorni e la pienezza quando li coglie nell’attimo in cui spuntano dall’acqua come boe in sughero. Mentre Irving Penn, altra icona della fotografia mondiale, ritrae la sua musa di spalle: sembra un’attrice del cinema muto. E poi. E poi anche Robert Mapplethorpe, Ralph Gibson, Jock Sturges, Franco Fontana e altri ancora.

Una carrellata di fotografie eccellenti per raccontare le diverse declinazioni e interpretazioni del nudo in fotografia: si tratta della mostra The Body Exposed, in scena a Torino.

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The Body Exposed,

Galleria Photo&Contemporary, Torino, fino al 9 maggio