Travellin’ Bond. Il nuovo libro atlante con tutti i viaggi di 007

Travellin’ Bond. Il nuovo libro atlante con tutti i viaggi di 007

di Digital Team

James Bond Destinations è un giro del mondo per immagini, aneddoti e curiosità per visitare tutti i set più spettacolari, esotici, imprevedibili, che in 60 anni hanno ospitato le imprese del più celebre secret agent

Cinematograficamente parlando l’agente segreto per antonomasia è in viaggio da una sessantina d’anni tutti, visto che quando lui, James Bond, salvò il mondo per la prima volta 

 in Agente 007 – Licenza di uccidere, era il remotissimo 1962. Da allora quel format è rimasto, per la gioia dei tanti cultori, inalterato (del resto, il ripetersi di uno schema è il segreto del successo di ogni fiaba, antica o moderna che sia). E allora c’è sempre la partenza da Londra, poi il trasferimento (attenzione: Bond viaggia sempre da solo) in una qualche località se non paradisiaca, sicuramente esotica che, a ogni nuova pellicola, finisce per costituire una sorta di mappa della lotta senza quartiere tra buoni e cattivissimi. Spiagge di sabbia zuccherina, cascate mozzafiato, isole vulcaniche, cime alpine cristalline, palazzi esotici in India, regni mediterranei sottomarini, lussureggianti foreste pluviali brasiliane e persino lo spazio: tutte location non solo belle e affascinanti, ma luoghi che chissà se riusciremo mai a vedere pure noi e, se mai accadesse, sicuramente non come lo fa 007. 


In oltre sessant’anni di film di Bond, la gamma di ambientazioni premium conta ormai un centinaio di indirizzi. A metterli tutte bene in fila ci ha pensato il giornalista e scrittore di gialli, nonché Bond addicted, Daniel Pembrey che firma per Assouline James Bond Destinations. Dedicato a chi vuole calpestare le orme lasciate da 007 in alcuni dei luoghi più speciali del mondo, è una notevole raccolta di Bond cartoline, ma anche di tanti e rarissimi dietro le quinte. Il tutto ben condito con aneddoti, interviste e notizie quantomai gustose. «Devi trovare luoghi che non sono stati visti, oppure bisogna pensare di fare qualcosa di spettacolare in un luogo noto, come abbiamo fatto con l’inseguimento a Roma in Spectre del 2015», dice ad esempio il produttore Michael G. Wilson. «La scena ha richiesto centinaia di blocchi lungo due miglia di strada principale per garantire che nessun passante entrasse nell’inquadratura». E ancora: «Per Casino Royale, il Canal Grande di Venezia è stato parzialmente chiuso per la prima volta in trecento anni, dando a Bond – allora interpretato da Daniel Craig – la possibilità di risalirlo con uno yacht senza folle di curiosi». 


Il lago di Como, da Casino Royale, 2006, foto Jay Maidment-© Danjaq LLC, United Artists Corporation All Rights Reserved

E, aggiungiamo noi, senza correre rischi politico-diplomatici difficili da gestire. La San Pietroburgo in GoldenEye, il film d’esordio di Pierce Brosnan (1995), venne infatti costruita ai Leavesden Studios fuori Londra (anche se la produzione si è recata anche a San Pietroburgo, dove vennero girate molte scene). Per varie ragioni, le nazioni si contendono la possibilità di ospitare una nuova produzione di Bond. «Spesso ci viene dato il permesso di andare in quei paesi perché abbiamo un curriculum impeccabile nel fare il lavoro correttamente», dice (Barbara) Broccoli, la produttrice, nonché figlia di Albert, storico produttore di 007. «Rispettiamo le location. Abbiamo girato in luoghi molto importanti dal punto di vista storico e la nostra reputazione è tale che la gente sa che non lasceremo alcun danno». 


Daniel Craig e Judy Dench, Skyfall, 2012, © Danjaq, LLC e Metro Goldwyn Mayer Studios Inc. All Rights Reserved

Frequenti sono le località delle Alpi e dei Caraibi. Dopotutto, Bond è una creatura sia di montagna sia di mare, proprio come il suo creatore, lo scrittore britannico Ian Fleming che ventenne era a scuola di perfezionamento sulle Alpi austriache, per poi, anni dopo, trasferirsi in Giamaica. Ed è il paese caraibico a chiudere in certo modo il cerchio, tornando dove tutto è cominciato, come dicono i produttori Michael G. Wilson e Barbara Broccoli: «Crediamo che la Giamaica sia la casa spirituale di Bond. Per questo abbiamo deciso di sceglierla come luogo per il ritiro di Bond dal mondo in Non c’è tempo per morire (venticinquesimo Bond movie del 2021). E l’Italia? Niente paura, ci siamo anche noi e facciamo un figurone: Penisola frequentatissima da sempre, e ripetutamente. In testa Venezia, ovvio, e poi Roma, Como Lake, un po’ di Sardegna, senza dimenticare Cortina e un passaggio di Craig/Bond a Matera.


James Bond Destinations -Assouline