We Love Architecture & Design: le mostre da non perdere! 
'Tropical Modernism — Architecture and Independence' © Victoria and Albert Museum, London

We Love Architecture & Design: le mostre da non perdere! 

di Elena Bordignon

Mostre e biennali, ma anche omaggi speciali a grandi architetti. Ecco gli appuntamenti da non perdere per gli amanti dell’architettura e del design.

AALTO. Aino Alvar Elissa: la dimensione umana del progetto – MAXXI di Roma 

E’ in corso fino al 26 maggio 2024 al MAXXI di Roma una mostra dedicata a una selezione di 11 progetti realizzati dallo studio Aalto nell’arco dell’intera attività, che offre, anche grazie ad un allestimento sperimentale, diverse chiavi di lettura per comprendere il lavoro di Alvar Aalto e delle sue due mogli Aino e Elissa. Nella visione degli Aalto, architettura, arte e design sono parti inscindibili di un tutto. I loro edifici, in perfetto equilibrio con la natura circostante, e i loro oggetti di design, diffusi nelle case di molti, anche grazie alla peculiare attenzione per la produzione seriale a basso costo, sono diventati icone.


AALTO – Aino Alvar Elissa | La dimensione umana del progetto © Foto ph. Musacchio, Pasqualini e Fucilla : MUSA, courtesy Fondazione MAXXI

Paul Andreu. L’architecture est un art – Citè de l’architecture et du patrimoine a Parigi

La Cité dedica una prima retrospettiva all’architetto e ingegnere Paul Andreu (1938-2018) in occasione della donazione dei suoi 69 quaderni di schizzi e dei suoi archivi. Da Roissy a Pechino, i progetti di Andreu sono innanzitutto incroci che mobilitano principi fondamentali: la terra e il cielo, il quadrato e il cerchio, l’Occidente e l’Oriente. Dagli aeroporti al Museo Marittimo di Osaka e all’Opera di Pechino, Paul Andreu ha dato espressione architettonica al concetto di “volo”, reale o immaginifico. Distribuita attraverso un percorso tematico, la mostra, presentando 280 opere originali, mira a restituire il contributo fondamentale di Paul Andreu alla progettazione degli aeroporti tanto quanto alla sua produzione in Asia, dove fu uno dei rari francesi ad imporsi a partire dagli anni ’80. Mostra visitabile fino al 2 giugno.


Paul Andreu – L’architecture du mouvement © Paul Andreu

Life Cycles: The Materials of Contemporary Design – MoMa, New York City

Organizzata da Paola Antonelli e Maya Ellerkmann, la mostra ospitatat al MoMA esplora il potere rigenerativo del design riflettendo sul rapporto di collaborazione che questo può instaurare con il mondo naturale. Con rara e acuta sensibilità, le curatrici hanno saputo mettere in evidenza l’intero ciclo di vita dei materiali– dall’estrazione allo smaltimento o al riuso – e le pratiche che i designer di oggi sperimentano nello sforzo di “riparare” il pianeta. Esperienze talvolta derivate da vecchie tradizioni per creare strategie innovative e sostenibili. La mostra è visitabile fino al 7 luglio 2024 


Aranda:Lasch, Benjamin Aranda, Chris Lasch, Terrol Dew Johnson Knot. Endless Knot. 2006. The Museum of Modern Art, New York. © Aranda:Lasch, Terrol Dew Johnson

Beta 2024 Biennale di Architettura di Timişoara, Romania

La Biennale, che si svolge nei mesi di settembre e ottobre 2024, è ospitata nella città rumena di Timișoara ed è strutturata in due sezioni principali: i Beta Awards, che promuovono il miglioramento dell’ambiente già costruito, e la Curated Exhibition, incentrata sul tema scelto dal curatore, di cui la Biennale approfondirà i temi, accentuando concetti di rilevanza sia locale che internazionale. Quest’anno è stata nominata Oana Stănescu, che ha scelto come tema: “Cover me softly”. La mostra principale indaga il concetto di “cover”’attraverso discipline, mezzi e aree geografiche diverse. Contrariamente ai concetti di copia, furto, imitazione e contrabbando, che possono avere ciascuno il proprio taglio etico, la “cover” offre un insieme alternativo di vocabolari relazionali per comprendere come i trasferimenti di conoscenza e le strutture della paternità circolano attraverso l’arte e il design.


Joana Stanescu – Curator of Beta 2024

Enzo Mari – Design Museum a Londra

La mostra, organizzata dal London Design Museum, in collaborazione con la Triennale Milano (fino al 8 settembre), è curata da Hans Ulrich Obrist e Francesca Giacomelli. Si sviluppa attraverso un percorso espositivo che copre l’intera carriera dell’artista, durata più di sessanta anni. In mostra non sono presenti solo i suoi lavori più noti, ma anche opere meno conosciute, intime e sperimentali che testimoniano il suo talento e i suoi poliedrici interessi. Sono esposti centinaia dei suoi progetti, che spaziano da mobili, libri e giochi per bambini, design di prodotto e grafica, a opere più concettuali basate su installazioni complesse ed articolate.  


Lo zoo di Enzo by Nanda Vigo, 2020 © Triennale, Milano – Photo by Gianluca Di Ioia

Tropical Modernism: Architecture and Independence – Victoria and Albert Museum a Londra

La mostra approfondisce il Modernismo tropicale, concetto nato da un libro seminale scritto nel 1951 da Maxwell Fry e Jane Drew, che dimostrava come i pilastri teorici dell’architettura di Le Corbusier potessero essere applicati alle condizioni equatoriali. Attraverso un’ampia selezione di disegni, fotografie e materiali d’archivio, la mostra ripercorre le radici coloniali del Modernismo tropicale nell’Africa occidentale britannica. Esamina anche come questo stile architettonico sia sopravvissuto nell’era postcoloniale, simboleggiando l’indipendenza e il progresso di nazioni come l’India e il Ghana. Inoltre, solleva una domanda pertinente: “Mentre guardiamo a un nuovo futuro in un’era di cambiamenti climatici, il Modernismo tropicale potrebbe fungere da guida utile?”. La mostra è visitabile fino al 26 maggio 2024 


Film still of Scott House, Accra by Kenneth Scott – for ‘Tropical Modernism – Architecture and Independence’, © Victoria and Albert Museum, London copia