Il caffè espresso va nello spazio
L'immagine di Thierry Le Gouès per il Calendario Lavazza 2004. (Courtesy of Lavazza)

Il caffè espresso va nello spazio

di Marina Mauri

Il caffè Lavazza si potrà bere anche nella Stazione Spaziale Internazionale. Ad assaggiarlo in orbita Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana a partecipare a una missione

Negli anni ’80, Nino Manfredi garantiva: ‘Oh è Lavazza, più lo mandi giù e più ti tira su’. E a furia di espressi oggi siamo arrivati in Paradiso, con la fantasia e in compagnia di Enrico Brignano. Nel frattempo, nel 2004, la visione della donna astronauta ultrachic di Thierry Le Gouès proponeva una realtà ancora oggi molto lontana, ma a dieci anni di distanza dalla immagine prodotta per il Calendario Lavazza 2004 una cosa è certa: l’espresso made in Italy è ufficialmente il protagonista delle pause-caffè della prossima missione in orbita (prevista per novembre). Doppio battesimo dello spazio quindi, per il capitano dell’Aeronautica Militare Samantha Cristoforetti, prima donna italiana a partecipare a far parte  dell’equipaggio, e per ISSpresso, gioiello tecnologico nato dalla collaborazione di Lavazza con Argotec, azienda leader specializzata nella progettazione di sistemi aerospaziali. Il nome della macchina a capsule è l’acronimo di Stazione Spaziale Internazionale e il suo utilizzo sarà anche un’occasione per socializzare e alleggerire i lunghi periodi lontano dalla Terra e da casa. E per dirla ancora con Manfredi: ‘Sennò che piacere è?’


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