Made in Italy, anche “da meditazione”. Dal Nord arriva la consuetudine della birra di Natale

Da alcuni anni le birre di Natale sono diventate un fenomeno anche italiano. Ma la loro storia, iniziata più di 200 anni fa in Belgio e nel nord Europa, racconta di produzioni artigianali del tutto stagionali, nate per un consumo familiare e caratterizzate da gradazioni alcoliche elevate, gusti speziati e sentori dolci. Ecco una selezione delle migliori Made in Italy, ideali a tutto pasto o per il brindisi delle feste:

Arriva da Piozzo (Cn) la “Nöel Cafè”, la birra di Natale firmata da Teo Musso. Lui, ça va sans dire, è il deus ex machina del Birrificio Baladin che, in Italia, ha fatto storia. La “Nöel Cafè” è una birra ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia e non pastorizzata. Di colore scuro, è corposa e aromatica con aromi complessi di frutta secca, biscotto, cioccolato e di caffè. Un caffè speciale, nato dall’unione di due coltivazioni di montagna originarie di Guatemala e Honduras e tostato a legna in Italia nella Casa Circondariale di Torino. L’abbinamento ideale? Per Teo Musso con il “coniglio al civet” di mamma Maria.

Federico Casari e Alessio Selvaggio, alias Croce di Malto, da quel di Trecate (No) producono birre capaci di aggiudicarsi il podio dei principali concorsi brassicoli internazionali. La loro birra di Natale si chiama Platinum e, non a caso, richiama proprio la medaglia di platino che si sono aggiudicati al Mondial de la Bier di Strasburgo nel 2009. Dai profumi caldi di frutta candita e dal lieve sentore di zenzero è ottima non solo in abbinamento ai dolci natalizi, ma anche a formaggi stagionati o erborinati.

Il Birrificio Maltus Faber nasce dalla comune passione per le birre di due amici: Massimo Versaci (il Maltus) e Fausto Marenco (il Faber, l’Artigiano). Nel 2008 la prima cotta e l’apertura del microbirrificio a Genova dove da allora producono birre non pastorizzate nè filtrate, tutte ad alta fermentazione. La loro Birra di Natale è realizzata in controtendenza senza spezie: è una bionda ambrata molto morbida pensata per accompagnare i menù delle feste e in particolar modo un piatto tipico locale: i ravioli au tuccu, ossia al ragù di carne.

Si chiama 25 dodici e la produce a Borgorose (Ri), al confine tra Lazio e Abruzzo nella riserva naturale dei Monti della Duchessa, Birra del Borgo. Speziata con uvetta e scorze d’arancia, ha sentori di frutta secca, agrumi e miele di castagno, ma in bocca nasconde un piacevole amaro finale. Con cosa degustarla? Panettone e dolci natalizi sono la scelta migliore. La 25 dodici fa parte di una gamma di otto birre stagionali che vanno dalla pilsner alla Imperial Stout e che accompagnano la normale produzione del birrificio.

Scendendo verso il Sud Italia, ecco poi un’incredibile sorpresa. Last but not least, è il caso di dirlo. In quel di Modica (Rg), patria per antonomasia del cioccolato, il Birrificio Rocca dei Conti produce la Tarì Qirat, birra nera alle carrubbe. Ispirata alle antiche tradizioni birraie introduce in maniera forte e decisa i profumi e i sapori veri della Sicilia. Dal colore scuro e dalla schiuma cremosa e persistente coniuga alle note tostate di caffè e di cacao quelle dolci e intense della carruba. Come dire: un sorso di Sicilia a tavola.