La prima è stata disegnata da Giugiaro nel 1974. Ora, dopo 7 generazioni e 30 milioni di auto vendute, si aprono i festeggiamenti


Le luci del boom degli anni Sessanta si spengono con l’austerity che investe i Settanta: al ritmo della Disco ci si rifugia nei club di New York e Philadelphia. Andy Warhol dà un tratto Pop all’arte mentre dal tratto di Giorgetto Giugiaro nasce la Golf. È il 1974 quando la contrazione di Golfstrom, dal tedesco ‘corrente del golfo’, prende forma e diventa Golf, Rabbit negli Stati Uniti e Caribe in America Latina. 

Per tutti è l’auto media per eccellenza, ordinaria ma dalla qualità straordinaria. Lo dimostrano 40 anni di produzione ininterrotta, sette generazioni e oltre 30 milioni di vetture vendute nelle varie declinazioni che abbracciano 3 e 5 porte, cabrio, e il modello di fatica pick-up Caddy. Il che fa vacillare la teoria per cui nessun riferimento al gioco del Golf sia stato preso in considerazione.

La prima GTI nel 1976 diventa subito un’icona: ha 110 cavalli e fila a 180 orari. I ragazzi la sognano, gli adulti la scelgono, persino Barbie salirà a bordo. Anche se dovrà aspettare gli Ottanta e la prima Golf Cabriolet. La severità di quegli anni la costringe in forme spigolose, tutt’altra questione rispetto alle linee morbide e bombate che per anni hanno contraddistinto il Maggiolino, proprio la vettura che Golf dovrebbe sostituire, giudicato obsoleto, ma che in realtà affiancherà per molti anni ancora.

La Golf 2 nasce nel 1983: i motori salgono fino a 2 litri e 210 cavalli, e nel 1985 arriva pure la prima trazione integrale Syncro.

Nello stesso anno, il 1991, tutta la Germania saluta la Golf 3: sarà la prima ad avere la versione sportiva VR6, tornerà la Cabrio e ci sarà pure la prima wagon Variant.

Ancor prima di scoprire che il Millenium Bug non fa male, è pronta la quarta generazione della compatta made in Wolsburg. Golf 4 condivide il pianale con la sorella chic Audi A3 ma in più offre, nel 1999, la rinnovata versione Variant.

Nel 2004 arriva la super-sportiva R32, ha 241 cavalli e il cambio automatico a doppia frizione Dsg, nella silhouette disegnata nel 2003 per Golf 5. Cinque come gli anni in cui il modello rimane in produzione, prima di assumere il look della sesta generazione, disegnata da un Walter de Silva ormai in cima al design del gruppo Volkswagen. 

Negli ultimi anni il mercato dell’auto precipita complice la crisi d’identità del comparto auto e soprattutto la crisi d’identità delle tasche dei clienti, sempre più spaesate e vuote, tornando a ricalcare i non ragguardevoli risultati degli anni Settanta. Golf 7 reagisce proprio ora che spegne 40 candeline ripartendo dall’elettrica e-Golf e dall’ibrida GTE. Il modo più up-to-date di augurarsi buon compleanno.

@paolocozzi