

Orologi, Van Cleef & Arpelsad e Hermès: quando la tecnica si trasforma in vivida emozione
Più che misurarlo, certi orologi il tempo lo rendono poetico, con funzioni astronomiche visualizzate ad arte
Se, dimenticando calcoli matematici e scelte grafiche per visualizzare l’ora, si volesse porre l’accento sull’aspetto poetico del tempo, viene subito in mente l’astronomia. Certo, ci sono magnifici orologi sia maschili sia femminili che hanno uno spiccato senso artistico, una grande bellezza data da lavorazioni d’incisione, in smalto o di gioielleria che arricchiscono casse e quadranti con soggetti di vario genere.
Nella maggior parte dei casi scelti dal mondo animale e floreale per le donne; dall’araldica, gli sport e i mezzi di locomozione per gli uomini. Ma da quando esiste un’umanità che riflette sull’universo, poeti e pittori si sono dilettati a tessere le lodi di luna e stelle, sole e pianeti, mentre studiosi e scienziati si impegnavano a studiare il mistero della loro natura e del loro eterno movimento. Poesia e matematica dunque si intersecano nell’astronomia ed è quello che alcune maison d’alta orologeria hanno provato a riprodurre su alcune loro creazioni.
Fin dalle origini della misurazione meccanica del tempo, il calendario è stata infatti una funzionalità sempre molto apprezzata per la sua possibilità di visualizzare esattamente data, giorni, mesi e anni. Ma anche ben più complesse indicazioni, come è il caso delle fasi di luna, dell’equazione del tempo (la differenza tra il tempo solare reale e quello medio convenzionalmente utilizzato per gli orologi), dell’ora del sorgere e del tramontare di sole e luna, ad esempio.

E anche nel catalogo attuale delle più blasonate maison non è difficile incontrare modelli dotati di calendario perpetuo con fasi di luna, dedicati agli affezionati di questo argomento che è molto tecnico e trova un certo numero di cultori tra il pubblico maschile più facoltoso, dati i prezzi che raramente scendono sotto i 50mila euro e, invece, facilmente superano i 100.
Ma in questo ultimo periodo c’è stata una riflessione da parte di alcune maison al fine di rendere attraente questa straordinaria specializzazione orologiera anche per quella parte di pubblico femminile sensibile al fascino della meccanica, ma che evidentemente voleva essere suggestionato da qualcosa di più del semplice – si fa per dire – gioco degli ingranaggi tanto cari agli uomini.
Ecco nascere il concetto di “complicazioni poetiche”, dove oltre all’indicazione di ore e minuti appaiono – scelte e amplificate – quelle delle fasi di luna. Un’interpretazione romantica e suggestiva, che trova la sua sublimazione nell’utilizzo di materiali preziosi, i diamanti soprattutto, che brillano appunto come stelle.
Nuove collezioni che provengono da maison con una particolare vocazione al decoro e alla gioielleria, come è il caso di Van Cleef & Arpels che, con i propri laboratori dediti ai mestieri d’arte, ha aperto il sipario sul tema e di Hermès, tradizionalmente capace di creare oggetti ricchi di singolare e lussuosa fantasia. E con l’aspetto tecnico che in entrambi i casi si tramuta in emozione.

Emblematico a questo proposito è il modello Lady Arpels di Van Cleef & Arpels, dove la parte del quadrante in avventurina lasciata aperta sopra una copertura in madreperla riproduce l’alternarsi del giorno e della notte. A rendere realistico tutto questo contribuisce un movimento meccanico a carica automatica dotato di un modulo speciale con disco girevole 24 ore, sviluppato in proprio, che cambia il decoro del quadrante secondo il passare delle ore della giornata.
Con l’elemento in madreperla, impreziosito da una finissima incisione guilloché, che rappresenta la linea dell’orizzonte, mentre il quadrante ruota quasi impercettibilmente, facendo sfilare di volta in volta la luna e le stelle in oro bianco tempestato di diamanti e un sole in oro giallo guilloché. Il quadrante a sua volta merita un’attenzione speciale, per la profondità che indubbiamente emana.
Il materiale opportunamente scelto per ottenere questo scopo è il vetro di Murano, scaldato a 1.200 gradi Celsius e con la presenza di minerali nel crogiolo che gli donano un aspetto blu notte scintillante. Dopo essere stato lasciato raffreddare completamente, viene poi rotto con un piccolo martello una fase di lavorazione che richiede circa un mese di tempo.
I blocchi di vetro avventurina così ottenuti vengono sottoposti a una delicata operazione di taglio al fine di ricavarne strati sottilissimi, con una selezione finale volta a garantire l’omogeneità delle cromie e del luccichio del disco che va a comporre il quadrante. Non ultimo pregio è la cassa, in oro bianco incastonato di diamanti e con un diametro di 38 millimetri.
Passando il testimone a Hermès, il suo Arceau ha cassa sempre dal diametro di 38 millimetri e incastonata di diamanti, ma realizzata in acciaio e con un quadrante in lacca blu che indica in maniera elegantemente originale le fasi lunari contornate da 15 diamanti. Il movimento è automatico e il cinturino – ça va sans dire, trattandosi di Hermès – è in alligatore di prima qualità. Creazioni in cui l’orologeria incrocia i mestieri d’arte.