Andrea Iannone

Andrea Iannone

Né rabbia né vendetta. Nei quattro anni di squalifica l’unico suo pensiero è stato tornare a fare quello per cui sente di essere nato: il pilota. Ora quel momento sta per arrivare.

di Angelo Pannofino

Sul suo profilo Instagram le parole “MotoGP rider” sono rimaste anche negli ultimi quattro anni, durante i quali la MotoGP ha potuto vederla solo da spettatore: «Non le ho mai tolte perché pilota di MotoGP lo sono sempre», spiega lui quando ci incontriamo sul set, prima dello shooting, dove arriva con folto gruppo di accompagnatori. «Perché pilota ci nasci», conclude. I quattro anni sono quelli della squalifica per doping inflitta dal Tas dopo che, nel 2019, Iannone era stato trovato positivo a uno steroide anabolizzante, accusa che lui ha sempre respinto dichiarandosi innocente e sostenendo che l’assunzione era avvenuta involontariamente, mangiando della carne contaminata. 


Jumpsuit Alexander McQueen

Per chi pilota ci è nato non deve essere semplice stare 48 mesi lontano dalle corse ma, alla domanda “come stai?” la risposta, immediata è «molto bene. Molto, molto bene», sottolineando i “molto”. Chissà quanta rabbia però… «La rabbia non serve a niente, perdi solo lucidità. Il segreto è pensare ad andare avanti: nella vita le sventure possono sempre capitare. È andata così ed è inutile stare lì a… Guardiamo il lato positivo: poteva andare peggio, nelle moto accadono tanti incidenti gravi. Oggi sono qui, più carico che mai, con una maturità diversa, con una motivazione diversa: non ho perso l’amore per questo sport, non ho perso la volontà e ho una grande voglia di riscatto». Ciò che è stato è stato, inutile tornarci su «anche perché della sentenza si sa già tutto: basta andare sul sito del Tas».


Giacca e pantaloni Dsquared2, stivali Dolce&Gabbana

C’è però l’aspetto umano: «Non è stato facile ma sono riuscito a trovare presto la mia serenità. Dal “giorno uno” mi sono rimboccato le maniche e ho lavorato su tanti fronti, un po’ anche per far passare il tempo. Non mi sono mai soffermato su quella roba là, se no sarebbe stato difficile uscirne, perché è una cosa che, se ci pensi… Insomma, devi trovare la chiave psicologica. È come quando fai una brutta gara: vorresti subito farne un’altra e, se non puoi, torni a casa e ti alleni come un pazzo per non pensarci, per motivarti e arrivare alla gara successiva ancora più carico. È quello che ho fatto in questi anni: non ho mai smesso di allenarmi, ho sempre continuato a comportarmi come se fossi ancora un pilota di MotoGP, ho fatto palestra, bicicletta, guidato la moto quando potevo, e poi un po’ di lavoro, di opportunità in giro per il mondo…».


Giacca e
pantaloni Dsquared2, stivali Dolce&Gabbana

Tra queste, investimenti «in ristorazione e club, a Madrid e Lugano», attività immobiliari («Dopo la moto la mia passione è ristrutturare case») e la partecipazione al programma tv Ballando con le stelle: «Non volevo farlo, poi una mattina mi è arrivata una chiamata di Milly (Carlucci, ndr) e alla fine è riuscita a convincermi: è stata un’esperienza umanamente positiva». 


Jumpsuit e stivali
Alexander McQueen

Anche le esperienze negative, però, possono tornare utili, insegnare qualcosa: «Da ciò che mi è successo ho imparato il valore delle cose: molte finiamo per darle per scontate ma ho capito che tutto può cambiare da un giorno all’altro. È una conquista a cui forse si arriva con l’età, io ho un po’ accelerato i tempi». Gli chiedo se ritiene di aver commesso errori: «Tutti ne facciamo. Quando sento qualcuno dire “rifarei tutto allo stesso modo” penso sia una grande stupidaggine, vuol dire che non ha mai sbagliato niente nella vita. Invece a volte devi riflettere, farti un esame di coscienza. Con la mentalità che ho oggi, molte cose le farei in modo diverso». Un esempio? «Non sarei andato via dalla Ducati. Avevo delle possibilità: ne ho scelta una e non l’altra, ma in Ducati ho lasciato il cuore». 


Giacca e pantaloni
Dolce&Gabbana

Quindi un ritorno in sella alla rossa? «Per ora bocca cucita. Stiamo lavorando, pensando al prossimo futuro, che è abbastanza vicino». La squalifica infatti è quasi finita, il traguardo ormai è in vista dietro l’ultima curva del tempo: «A novembre mi restituiscono la licenza», sorride Iannone. Il suo clamoroso ritorno in pista è più che un’ipotesi: «Ci sono contatti, trattative, stiamo parlando… E sono contento che nei nostri confronti ci sia ancora interesse, mi rende orgoglioso e felice. Dove, come e quando, se in Superbike o in MotoGP, è ancora presto per dirlo, ma in questi anni abbiamo sempre lavorato per tornare». Sarebbe una smentita di chi ha sostenuto che la qualifica avrebbe messo fine alla sua carriera: «Sicuramente ho perso tanto in questi anni, ma l’importante è stato reagire in modo positivo. Penso di averla vissuta in modo dignitoso». 


Dior, pantaloni e stivali
Dolce&Gabbana

Una vicenda che ricorda un po’ quella del Conte di Montecristo, storia di ingiustizia e conseguente vendetta: «Non l’ho letto, ma non credo nella vendetta, non mi è mai piaciuta. Certo, vorrei recuperare tanti momenti felici, ma in questi anni mi sono sempre sentito libero mai incastrato. Ora sto bene, pensiamo al 2024. Non sarà facile perché in Superbike e in MotoGP il livello è altissimo, ma ciò che mi piace è che sento in me la volontà di mettermi in gioco, di sacrificarmi, perché quella del pilota è anche una vita di sacrifici». Ne vale la pena però: «Spero di poter tornare a fare quello che amo: guidare la moto a 300 all’ora, il più forte possibile, sentire quella leggerezza lì. È la mia vita».

Nella foto di apertura, maglia e pantaloni Dolce&Gabbana.

Photos by Paolo Zambaldi, styling by Edoardo Caniglia; Grooming: Giovanni Iovino @Julian Watson. Set designer: Sofia Truppa. Prop master: Marcello Mereu. Styling assistant: Elena Pacino.