My Hero, David Bailey

My Hero, David Bailey

“My hero”. Così il fotografo americano Bruce Weber definisce il grande maestro della fotografia inglese David Bailey, a cui dedica parole sincere accompagnate da ritratti inediti

di Bruce Weber

David, ti ho mai raccontato di quei giovani fotografi che tanti anni fa a New York andavano al ristorante Isle of Capri? I grandi fotografi, tra cui Penn, Hiro e Dick Avedon, erano soliti pranzare in quel ristorante insieme a una schiera di top model, stilisti e redattori appartenenti al mondo della moda newyorchese. Eravamo così appassionati alle tue opere. Ricordo una volta in cui eri a pranzo con Penelope Tree, soprannominata “The Twig” (lo stecchino), o Jean Shrimpton, soprannominata “The Shrimp” (il gamberetto), da cardiopalma. Sbirciavamo dalle vetrine nella speranza che si liberasse un tavolo vicino al tuo, entravamo e ordinavamo un cappuccino e un cannolo pagando con gli ultimi spiccioli rimasti, il tutto solo per sederci accanto a te. Non avevi nulla da invidiare alle grandi rock star: eri il nostro eroe.

– New York City, metà anni 70


David Bailey

Parecchi anni fa David mi raccontò di aver realizzato un servizio fotografico per il ritratto ufficiale della Regina Elisabetta II. Dopo aver visionato le fotografie, scelse la sua preferita e la inviò alla Regina. Di lì a poco ricevette una telefonata da Buckingham Palace nella quale veniva informato che Sua Altezza Reale si era chiesta se avesse altri buoni scatti da inviarle. La risposta di David fu: «No, questa è quella giusta».

La prima volta che incontrai David parlammo dei servizi fotografici alle celebrità. David doveva realizzare uno shooting dell’attore Tommy Lee Jones. Al suo arrivo in studio, David aprì la porta e vide Tommy seduto su una sedia a leggere The London Times. Tommy lanciò un’occhiata a David e gli chiese: «Quanto tempo ci vorrà?». David ricambiò lo sguardo con un sorrisetto diabolico dei suoi e rispose: «Torno subito». Uscì e afferrò la sua Polaroid, poi altrettanto repentinamente scattò una foto e disse: «Fatto!». Mentre David chiudeva in fretta e furia la porta dietro di sé per andarsene, sentì Tommy che diceva: «Scusi, non ne fa altre?». – BW Londra 1987


Catherine e il loro cane

Ho appena partecipato a una chiamata su Zoom insieme a David, Catherine e Nan, oltre ai nostri cani. Abbiamo scherzato, come sempre d’altronde. David ci ha fatto sbellicare con quella sua risata chiassosa. Ci siamo chiesti l’un l’altro quali soggetti, luoghi e oggetti stessimo fotografando in questo periodo. Abbiamo accennato alla possibilità di vederci la prossima estate e di andare in Irlanda per girarla in macchina e fare fotografie lungo la strada. Sarebbe un vero e proprio sogno per entrambi! A un certo punto David mi ha chiesto: «Bruce, perché sei triste?». «Vedi, sono triste perché mi manchi tu e mi manca il piacere condiviso di due amici che viaggiano in lungo e in largo con le proprie macchine fotografiche, cosa che non accade più così spesso. Viviamo molto lontani e l’età avanza. Adoro passare del tempo insieme a te. Perciò ci incontreremo in Irlanda la prossima estate. Brindiamoci sopra».

– BW 2023