Reilly Opelka

Reilly Opelka

“It’s ok to be ok” è la sua filosofia e Reilly Opelka non la segue solo nel tennis. Il campione statunitense è un entusiasta che ama musica, arte, serie tv, moda e anche il calcio italiano

di Giuseppe Pastore

Una volta David Foster Wallace si era soffermato sull’assurdità del tennis: uno sport fondato su regole del tutto astratte, il cui scopo è colpire ripetutamente una pallina gialla e mandarla con la maggior forza e precisione possibili vicino alle righe bianche di un rettangolo disegnato sul cemento, sull’erba, sulla terra. Se uno ci pensa, rischia seriamente d’impazzire; così i tennisti di valore si sono tutti procurati una propria personalissima ancora di salvezza. 


Total look Fila

La salvezza dello statunitense Reilly Opelka, ex top 20 mondiale prima di un lungo infortunio al polso che sta smaltendo in questi mesi, è una serenità invidiabile: la miglior mentalità americana, che si sublima nello stare bene facendo ciò che si ama e mantenendo una buona salute, senza ansie e tutti quei conflitti interiori che dilaniano la mente di un tennista. «In quest’epoca si parla tanto di disordini mentali, ma c’è troppa retorica. Vogliamo giustificare e dare una spiegazione a tutto e così ci stiamo dimenticando che in fin dei conti it’s ok to be ok».


T-shirt FIla

Opelka è alto 2 metri e 11 e combatte da tempo con questa natura da freak involontario, che comunque non gli ha impedito di issarsi fino al 17° posto del ranking ATP. Ha 25 anni e terrorizzerà ancora a lungo gli avversari con i suoi servizi dal quarto piano, come del resto continuerà a soffrire i tennisti dalla grande risposta. 


Haider Ackermann + Fila

Ma Reilly è anche un entusiasta di tutto ciò che c’è fuori dal tennis, e di questo “altro” ne parla volentieri – la musica, gli autori trasparenti come il suo mito Bob Dylan, un’arte sincera che colloca dalla parte opposta rispetto a un prodotto di consumo che ha lasciato perplessi molti colleghi: Break Point, la serie Netflix uscita a febbraio. «Fa schifo! È tutto finto, nulla è reale. Si concentra sul drama e trascura i veri problemi del tennis». Perciò uno dei suoi preferiti è il nostro Jannik Sinner, con cui ha anche vinto un torneo in doppio nel 2021: «È un bravissimo ragazzo baciato dal talento di giocare bene a tennis. Non è un robot, è una persona reale, l’uomo più tranquillo che io conosca». Il bisogno di verità porta Opelka a non lesinare critiche nemmeno verso la sua stessa federazione e le politiche giovanili del tennis USA e ad appassionarsi di moda e arti figurative sconosciute alla totalità dei colleghi. 


Haider Ackermann + Fila

Possiede una conoscenza enciclopedica delle opere di Cy Twombly, pittore trapiantato a Roma, ed è anche il motivo per cui questo 25enne del Michigan nutre un’autentica simpatia per la squadra più antica della Capitale. «Ho visto per caso una partita della Lazio con un mio amico italiano e rimasi colpito da quanto impazzisse per il calcio: da allora voglio sempre essere aggiornato sui risultati». 


Felpa e T-shirt Fila, occhiali da sole Akoni Eyewear

Ma se arrivassi in finale a Wimbledon, come ti vestiresti? «Non m’inventerei niente: sceglierei un look vintage, ispirandomi magari a qualche vecchia foto d’archivio». Proprio per questo, e anche per rinsaldare il feeling con l’Italia, la sua scelta in materia di abbigliamento sportivo è caduta su Fila: «Conosco la loro tradizione, la apprezzo molto ed è un onore far parte della stessa lista di tennisti leggendari che hanno indossato questo marchio».

Nella foto di apertura felpa Haider Ackermann + Fila 

Photos by Paolo Zambaldi, styling by Edoardo Caniglia, Hair: Alessandro Squarza. Make up: Chiara Guizetti @Green Apple. Stylist assistant: Valentina Volpe.