Dalla bicicletta alle lampade, la creatività più insospettabile interpreta il classico intreccio da marinaio

C’è quello marino, quello d’amore e quello da alpinismo (e da speleologia, arrampicata, ecc.). Il fascino semplice del nodo e al tempo stesso sinonimo di saldezza e forza per definizione, ha stregato anche il mondo del design, che l’ha interpretato in varie forme.

L’eclettico architetto milanese Piero Cappelli, per esempio, ha ideato in collaborazione con Elena Franzati, la ‘bici col nodo’ Ottomilano, che evidenzia il legame indissolubile tra la dueruote e il suo proprietario: Disponibile in tre modelli (8.1 Assolute Fixie: a scatto fisso, rigorosamente da pista e senza freni; 8.2 Smart City: minimalista ma comoda e agile nel traffico; 8.3 Grande Touring: con cambio automatico, freni a disco e finiture in legni pregiati e pelle) e nei colori nero, bianco e verde milano è rigorosamente ‘made in Italy’.

Anche un designer dell’illuminazione come Ingo Maurer e il suo team si sono lasciati coinvolgere dal nodo: così sono nate le lampade Knot, in versione da tavolo o a stelo. Realizzate in poliamide, acciaio e alluminio, vengono prodotte singolarmente con procedimento di stampa 3D.

Troppotogo invece presenta un oggetto singolare e simpatico per attrarre l’attenzione degli ospiti: il Laccio Fluttuante Porta Bottiglia, ovvero una corda (che ricopre una struttura di metallo) davvero fluttuante che, sfruttando un semplice principio d’equilibrio, trattiene la bottiglia come sospesa nello spazio.