Quando gli oggetti di uso comune non solo sono belli ma anche e soprattutto rispettosi della natura

La parola chiave è ‘ibrido’. Che, originariamente, indica un animale o vegetale nato da due razze diverse e che, soprattutto il mondo dell’auto, ci ha abituato ad associare all’idea di ‘rispettoso della natura’. A essere ibrido è anche, ormai da anni, il design: i giovani creativi di tutto il mondo si applicano costantemente all’invenzione di oggetti che si ispirano alla natura nelle forme, che la coinvolgono nella fasi e nei materiali di produzione, che addirittura la utilizzano come parte integrante del loro uso. A indagare questa tendenza, a Napoli dal 2006 c’è l’Hybrid Design Lab, laboratorio di ricerca, sperimentazione e insegnamento della Seconda Università degli Studi di Napoli, fondato da Carla Langella, docente del Corso di Sustainable Product di Design nel medesimo ateneo. Tra tavoli che inglobano prati, gioielli contenenti piantine vive, tappeti di erba e palazzi rivestiti di vegetali in crescita, ecco cinque oggetti che “giocano” su questo concetto.

Sprout è una matita che, quando diventa un moncherino può essere piantata e si trasforma in erba aromatica. Realizzata in legno di cedro, grafite e argilla è 100% naturale e contiene una capsula con semi biologici di basilico, coriandolo, aneto, menta, rosmarino, salvia o timo. Nel 2013 è stato nominato miglior prodotto eco-friendly dell’anno dalla Global Procurement Promotional Organization – IGC.

Postcarden, del londinese Another Studio, è una cartolina postale che si trasforma in costruzione pop-up con tanto di giardinetto vivente: spedita, una volta a destinazione, si trasforma in casa londinese, sierra vittoriana, campetto da calcio o casotto degli attrezzi con annessa vaschetta in cui coltivare semi di crescione (contenuti nel kit e perfettamente commestibili).

Timeless Garden, by Francesco Castiglione Morelli & Tommaso Ceschi, è un orologio-vaso in plastica riciclata che funziona grazie all’energia sprigionata dalla reazione chimica tra terra e metallo.

Ella Umbrella Stand, by Simon Enever, è un portaombrelli in materiale acrilico trasparente che sfrutta l’acqua piovana grondante dagli ombrelli per coltivare un piccolo prato casalingo.

Green Marker, by Yuruliku, sono divertenti segnalibro di carta a forma di foglia che paiono spuntare direttamente dai volumi, premiati con un Good Design Award nel 2010.


Per approfondire: http://www.hybriddesignlab.it/