La creatività etica e inclusiva è protagonista a Pitti Uomo 101. Il tema della sostenibilità coinvolge tutti i brand presenti in fiera e trova la sua massima espressione nel progetto S|Style: una selezione di nomi emergenti che creano e producono in modo responsabile.
Per celebrare gli innovatori della moda e i designer che mettono al centro del loro processo creativo le pratiche più sostenibili, Pitti Uomo 101 ospita una nuova edizione di S|Style sustainable style, progetto nato nel 2020 per far scoprire e raccontare un nuovo modo di concepire collezioni e stagionalità, rispettando l’ambiente e guardando al futuro. In Fortezza, in un’area speciale al piano terra del Padiglione Centrale, Giorgia Cantarini, fashion journalist e curatrice del progetto, presenta una selezione di 10 brand internazionali, che comprende giovani realtà e designer più conosciuti che creano e producono seguendo criteri di responsabilità.
'A questa edizione la selezione si è concentrata sul processo creativo che guida i designer nell'approccio responsabile', ha spiegato la curatrice Giorgia Cantarini, 'che si riassume in 3 R: riciclare, riutilizzare, reinventare. Riciclare ciò che si ha, Riutilizzarlo nelle collezioni, Reinventare i capi o gli accessori creativamente. Partire da quello che esiste, gli invenduti, le passate collezioni, gli scarti tessili e i materiali pronti a essere smaltiti. Il design del futuro è anche questo: non solo creare, ma reimmaginare.”
Frutto di uno scouting internazionale, l'abbigliamento e gli accessori presentati hanno requisiti produttivi a basso impatto, con tessuti certificati, recuperati, riciclati e ibridi sperimentali. Una responsabilità sociale e ambientale che è alla base del Dna di ognuno dei brand partecipanti, e che si fonde con una creatività inclusiva e un'attenta ricerca tecnologica per dare vita a collezioni che diventano il manifesto di una nuova idea di moda.
Ecco i nomi dei brand protagonisti del progetto S|Style di Pitti Immagine, in collaborazione con UniCredit:
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Siri Johansen è una designer di maglieria norvegese che vive e lavora a Parigi. Dopo oltre un decennio di esperienza nel settore, ha fondato il marchio Waste Yarn Project, che utilizza filati deadstock avanzati dalle produzioni tessili per creare pezzi di maglieria haute de gamme. Il design di ogni capo è studiato con cura, grazie all’elaborazione creativa di filati e colori che rendono ogni pezzo unico nel suo genere.
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Curious Grid è un brand di abbigliamento unisex, nato dall’amore per i materiali vecchi e vintage. L’idea? Riutilizzare pezzi di tessuti per realizzare nuovi capi, attraverso l’uso di tecniche tradizionali di tessitura. L'ispirazione arriva dall’abbigliamento da lavoro che si trasforma in pezzi unici, creati con tessuti diversi a causa delle scorte limitate ottenute dalla produzione artigianale. La designer Sheetal Shah combina le sue radici indiane con le influenze europee.
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Figure Decorative è un marchio di abbigliamento specializzato in capispalla, prêt-à-porter e pelletteria. Ogni articolo è fatto a mano, prodotto e confezionato in Toscana, dove i fornitori sono selezionati in base a tracciabilità, controllo certificato, acqua riciclata dell'intero processo produttivo. Con l’abilità di conciatori italiani qualificati, Figure Decorative è in grado di compensare la pelle di scarto dell’industria alimentare trasformando i sottoprodotti in key items fashion.
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Il duo di designer, Ksenia e Anton Schnaider, fonda il marchio nel 2011 e presto diventa uno dei brand eco-friendly più popolari. Ksenia Schnaider ha una propria produzione a Kiev, viene venduto in 16 paesi e indossato da star e celebrity. I capi delle collezioni sono fatti a mano, e combinano materiali rielaborati, tagli perfetti, citazioni culturali dell’Europa orientale, rielaborati con alcuni innovativi concetti digitali.
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N Palmer mette in atto la rinascita dei tessuti vintage attraverso una decostruzione e ricostruzione in chiave contemporanea. Nei suoi progetti, presta un’attenzione eccezionale alla comprensione della costruzione e alla storia dei capi e tessuti vintage che utilizza per creare le sue silhouette. La visione di Palmer per la creazione di abbigliamento maschile parte dal tailoring, dal suo apprezzamento per la storia della moda e dall’interesse verso le nuove tecnologie del tessile.
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Fondato a Brooklyn da Philip Huang e Chomwan Weeraworawit nel 2016, Philip Huang produce abbigliamento che unisce la tradizione tailandese con un design contemporaneo dalle vibes newyorchesi. Utilizza solo fibre organiche e coloranti naturali a base vegetale, come le piante di Indaco. I custodi di questa conoscenza sono gli artigiani della provincia di Sakon Nakhon in Thailandia, con cui Philip Huang lavora per creare abiti per oggi e per il futuro.
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Umòja, che in swahili significa “unità”, è un brand che non utilizza materiali sintetici né plastica o plastica riciclata né prodotti chimici o metalli. Vengono sostituiti da materie prime 100% vegetali, totalmente ecocompatibili: cotone biologico, lino, canapa e latte di hevea dalla pianta della gomma. Materie prime, naturali o tinte con piante e minerali senza prodotti chimici e 100% artigianali.
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Con oltre un decennio di esperienza nel design nasce un progetto di “plastic rehab” a cura di un collettivo di creativi. I junk glasses sono realizzati in econyl, nylon rigenerato ricavato da rifiuti recuperati da discariche e oceani di tutto il mondo. Può essere nuovamente riciclato, ricostruito e nuovamente riformato. La produzione è interamente made in italy nel distretto bellunese dell’occhialeria.
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Di origine francese, Maxime Fruit ha sempre avuto un forte interesse per la realizzazione del prodotto e in particolare per il suo processo di ideazione. Un approccio quasi accademico, che oggi applica al suo brand Maxime, sviluppando un guardaroba maschile contemporaneo e studiato nei minimi dettagli.
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Provincia è un marchio genderless fondato da Serena Novello con base in Veneto, che utilizza tessuti stock e lavorazioni artigianali hand-made. Dopo un'esperienza di due anni da Schiaparelli, nel team di Haute Couture, si ritrasferisce in Veneto per iniziare la sua carriera da consulente in fashion design e collabora con Yang Li, Fyodor Golan, Linder e Maison Margiela MM6.
Nei saloni invernali dell'edizione 101 di Pitti Uomo c’è voglia di aria, di spazi aperti per nuove esperienze urbane. Ecco
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