G9 Harrington, 85 anni da icona per la giacca di Baracuta
Credits: Baracuta

G9 Harrington, 85 anni da icona per la giacca di Baracuta

di Digital Team

Indossato da Steve McQueen ed Elvis Presley, segno distintivo degli studenti della Ivy League come di rocker britannici e sottoculture giovanili, il capo fu ideato dai fratelli Miller nel 1937. Dai campi di golf inglesi verso Hollywood, è ancora oggi un classico senza tempo

Affascinante e ironico, nella vita reale Steve McQueen preferiva indossare modelli color sabbia o bianchi del G9 Harrington di Baracuta, come quello niveo che sfoggia sulla copertina di Life del 1963. Ma sul set de Il caso Thomas Crown, cinque anni dopo, eccolo invece in un G9 blu scuro come ladro gentiluomo. Prima di lui il Re del Rock, Elvis Presley, ne La via del male (1958) sotto lo sguardo burrascoso veste un G9, come pure Eric Clapton sul palco del programma televisivo Ready Steady Go nel 1966 e Joe Strummer al concerto dei Clash nel 1981 a Times Square o, in tempi più recenti, Bradley Cooper in Una notte da leoni 2.

Com’è nata la giacca G9 Harrington di Baracuta

Capo iconico amato dalle star, la giaccia G9, emblema della cultura britannica esportata nel mondo, dai campi di golf inglesi verso Hollywood e sottoculture rock, oggi celebra 85 anni. Era il 1937 quando veniva ideata dai fratelli Miller.
John e Isaac Miller lavoravano nel settore dell’abbigliamento antipioggia già da un po’ quando ebbero l’intuizione. Frequentando il Manchester Golfclub, notarono che i compagni di gioco non erano vestiti in modo adatto per il tempo umido e ventoso del luogo. Studiarono allora una giacca speciale, con orlo e polsini a coste, colletto arrotondato con due bottoni, taschino interno e tasche strategicamente inclinate chiuse da un bottone, della misura giusta per contenere due palline da golf. Sul retro l’idea vincente: un motivo a ombrello, che allontana la pioggia, e un’apertura che rende il capo più traspirante. La giacca prese il nome di G9: G per golf, ovviamente, e 9 come il numero di buche del campo da golf.

Il tocco ultimo che affianca alla funzionalità un allure da intramontabile? È il Fraser Tartan che fodera la giacca, risalente a secoli or sono e sopravvissuto a faide tra clan e guerre per l’indipendenza scozzese. È la firma caratteristica che nel 1938 i fratelli Miller vollero aggiungere: si recarono in Scozia per incontrare il brigadier generale Simon Christopher Joseph Fraser, 25° capo del Clan Fraser di Lovat in Scozia, per chiedergli di utilizzare il tartan della sua famiglia per il loro marchio. Ed ecco che il G9 diventa il capo che conosciamo, dallo spirito fiero e resistente.

Ma a cosa deve quell’Harrington che ormai indissolubilmente accompagna il nome G9? A Ryan O’Neal. Nel 1964 l’attore americano recitava nella sitcom Peyton Place e il suo Rodney Harrington aveva spesso addosso il G9 di Baracuta. Erano così inseparabili, di episodio in episodio, che il G9 divenne noto come giacca Harrington.
Negli anni il G9 Harrington è stato segno distintivo del look degli studenti della Ivy League, l’élite delle otto università nord-occidentali negli Stati Uniti, come pure di sottoculture come i Mods, gli Skinheads, gli Ska, i Punk e i rocker britannici. E sempre capo di predilezione di divi, da James Dean a Leonardo DiCaprio, da Frank Sinatra a Daniel Craig. Dal 1937 fino ad oggi, sempre prodotto nel Regno Unito, simbolo di autenticità British.

Baracuta
Credits: Baracuta
Stile e praticità tipici di Baracuta

Non solo G9: l’eredità dei modelli G4 e G10

Marchio storico dell’abbigliamento inglese, nato nel 1937 insieme al suo G9, Baracuta ha orientato il guardaroba maschile anche con il G4 e il G10, giubbini classici senza tempo.
Il G4 è il gemello alternativo del G9: creato nel 1944, è la versione più casual. La differenza più evidente è nella silhouette, dalla vestibilità è più rilassata: l’elastico in vita e i polsini a coste sono stati sostituiti da chiusure abbottonate regolabili. Immancabile il Fraser Tartan, segno distintivo dei capi Baracuta.
Nella scia di sartorialità britannica e praticità tipica di Baracuta, per il G4 è recentemente nato il progetto “The Alternative”, che ha dato voce alle comunità internazionali che reinterpretano la giacca: eccola quindi raccontata nell’influenza nello stile giapponese, tramite la piattaforma sabukaru.online di Tokyo, o come eredità dello  streetwear francese secondo la piattaforma Yard.

Il G10 invece, molto diverso dai G4 e G9, che sono molto più corti, è un cappotto lungo fino al ginocchio, progettato per proteggere gli abiti dalla pioggia e contraddistinto dal caratteristico motivo posteriore a ombrello, una mantellina cucita sul retro per far defluire facilmente la pioggia. È stato uno dei primi cartamodelli disponibili negli archivi di produzione di Baracuta. Oggi ispira il nuovo G12, rivisitazione del classico trench coat, ma senza cintura e più in stile Baracuta. Del G10 conserva la chiusura monopetto, le tasche diagonali, le fibbie regolabili sui polsi, il caratteristico motivo posteriore a ombrello e la fodera in Fraser Tartan.
Perché l’inverno non colga impreparati, in British mood.