Attore di mestiere, e tombeur des femmes (dai cognomi importanti) nel tempo libero: ecco chi è Vincent Lindon, miglior attore a Cannes in La loi du marché

Viso mobile, sorriso da canaglia, fisico massiccio: Vincent Lindon è una presenza fondamentale del cinema francese contemporaneo, ormai da trent’anni, e ieri la giuria di Cannes gliene ha dato atto, attribuendogli il premio come miglior attore per la sua interpretazione ne La loi du Marché di Stéphane Brizé.

Nella pellicola, un affresco sui moderni tempi della crisi, Vincent interpreta un cinquantenne da poco rientrato nel mondo del lavoro come agente addetto alla sicurezza in un supermercato, al quale viene chiesto di spiare i suoi colleghi, ponendolo di fronte a degli interrogativi morali. Un’interpretazione fisica, carica di gestualità e povera di dialoghi, il suo Thierry entra subito in sintonia con il pubblico, pur nel suo essere laconico, e racconta, con uno stile al limite del documentaristico, situazioni che purtroppo sono entrate a far parte della quotidianità: lo spaesamento, la perdità dell’identità che segue il licenziamento, la ricerca di una nuova forma nella quale sopravvivere, con tutti i dubbi che comporta.

Un ruolo intenso per Lindon, che con il cinema ha iniziato per caso, negli anni ottanta, guadagnandosi la stima di registi di culto come Claude Lelouch, del quale è diventato attore feticcio (Ci sono dei giorni…e delle lune, La belle histoire e L’amante del tuo amante è la mia amante), dopo aver recitato in ruoli da comprimario. In Italia ha lavorato con Ricky Tognazzi in Vite strozzate, in Francia è un monumento, simbolo del duro lavoro iniziato dal Tempo delle Mele 3 e passato attraverso cineasti controversi ma apprezzati, come Mathieu Kassovitz (L’odio). 

Un’attitudine alla recitazione, la sua, che poco ha a che fare con la genetica, che annovera parenti, padri e padrini eccellenti sì, ma in tutt’altri ambiti: bisnipote di un signore che di cognome faceva Citroen, cugino dello scrittore Mathieu Lindon, e figlio di Jérome (fondatore della casa editrice francese Éditions de Minuit) ha studiato Musica alle università di New York e Boston prima di iniziare con la carriera attoriale.

Molto più nota, almeno sino ad oggi, la sua turbolenta vita sentimentale: tombeur de femmes nel senso più alto del termine, ha conquistato donne di fascino, bellissime e intelligenti, una su tutte Carolina di Monaco, con la quale arrivò negli anni novanta ad un passo dall’altare. Una passione, quella per le donne, che pare, almeno secondo i gossip, abbia mietuto in passato vittime eccellenti come Chiara Mastroianni (relazione nè confermata nè smentita) Rachida Dati, ministro della giustizia durante il governo Sarkozy e Claude Chirac, figlia di Jacques. 

Un attore ed un uomo complesso, che dopo la vittoria a Cannes, è autorizzato a richiedere solo ruoli da protagonista. 

(guarda anche: i protagonisti di Cannes 2015)