Annodato in vita come una vestaglia, tradotto sul trench, con collo a lancia: il cappotto cammello torna anche per la primavera. Ecco come indossarlo.

Un classico dell’eleganza maschile, il cappotto cammello. Non meno formale del classico capospalla nelle nuance più scure, ma di certo dotato di una certa eleganza nonchalante, da dandy in libera uscita, torna anche oggi in versione primaverile.

Le consistenza si fanno impalpabili, restando comunque preziose:un esempio è il modello di Paul Smith, rigoroso nel suo ispirarsi ad una divisa militare nella silhouette e nei tagli, ma setoso al tatto, grazie alla mischia di lana e cashmere

Slim-fit con un collo a lancia che ricorda quello dei più formali tuxedo, il modello di J.Crew: da indossare anche di sera, l’eleganza è nell’abbottonatura nascosta, così come nella discrezione delle cuciture, quasi invisibili. 

Il cashmere diventa spazzolato sul modello di Theory, e si sdrammatizza indossando dei jeans slim e delle stringate dai volumi bombati. Ha un appeal da dandy, invece, quello di Paolo Pecora, dalle linee taglienti e con fascia in vita, ideale lasciato apert, con una raffinata camicia con collo alla coreana, pantaloni a righe e mocassini, ideale per i weekend fuori porta. Urbano, a ricordare un capospalla antipioggia, quello di BOSS, da indossare invece con i climi più caldi, abbinandolo a sneakers in pelle lucida e completi total white.

Infine, il modello di Bally: affusolato, eppure avvolgente, si annoda in vita come una vestaglia da camera. L’eleganza dei motivi di certi pigiami è nei profili del collo e delle tasche, con un micromotivo a righe. Ideale da contrapporre a pezzi iper-moderni, pantaloni slim-fit, e ovviamente, l’attitudine rilassata di chi è appena uscito dal letto.