Kurt Cobain: lo stile maschile di un’icona del grunge

di Giuliana Matarrese

Kurt Cobain arriva al cinema con un documentario, Montage of Heck, e la moda celebra il suo stile: T-shirt a righe, camicia a quadri e jeans

Kurt Cobain è maglioni over, T-shirt a righe, jeans dall’effetto used, Converse, e soprattutto, quell’aria di uno a cui non potrebbe importar di meno, di cosa si è messo addosso. Una dicotomia che, nonostante tutto, ha contribuito a fare di Kurt Cobain un mito, e del suo stile un classico. Un’attitudine spaccona, da Rebel without a cause, come e più di James Dean, che la moda uomo rispolvera per questa stagione, in occasione dell’attesa uscita nei cinema (il 28 Aprile) del documentario Montage of Heck.

Dopo aver raccolto recensioni entusiaste al Sundance Festival, dove è stato proiettata per la prima volta, la pellicola firmata da Brett Morgen (già autore di Crossfire Hurricane, il documentario celebrativo dei cinquant’anni di carriera dei Rolling Stones), arriva quindi sul grande schermo, anticipato da un trailer che ha già contribuito a far salire la febbre da Cobain, come se d’improvviso si fosse tornati indietro a quel 1990 nel quale i Nirvana, uno sconosciuto e parecchio arrabbiato gruppo di Seattle con la canzone Nevermind spodestarono dalla prima posizione in classifica Michael Jackson, catapultando Cobain e soci nell’empireo delle divinità del rock’n’roll, e celebrando Kurt come portavoce di una nuova generazione, la Generazione X. Una stella, la sua, sempre in conflitto con quella dell’altro gruppo principale del movimento grunge, quella dei Pearl Jam di Eddie Vedder, e vittima di una popolarità che forse non aveva mai davvero cercato, troppo fragile per sostenerne il peso. Ed è proprio questo sofferto viaggio che il documentario racconta, avvalendosi di materiale mai pubblicato, grazie alla completa collaborazione della famiglia e di Courtney Love, moglie di Cobain e madre della sua unica figlia, Frances Bean, video del cantante da bambino, e addirittura un brano inedito di 12 minuti, Consequence of Sound, Indiewire (guarda anche Eddie Vedder, l’ultimo rocker).

Una suggestione colta anche dalla moda, che per la primavera fa entrare negli armadi i classici del guardaroba di Cobain: dai jeans delavè alle t-shirt breton, passando per gli occhiali a mascherina che nascondono lo sguardo, tutto sembra tratteggiare l’immagine della rockstar fragile che ha conquistato un’intera generazione. Il segreto è il dosaggio misurato: i pezzi si distillano, uno, al massimo due per look, per non incorrere nell’effetto copia carbone e regalare contemporaneità ad uno stile che ha da poco compiuto 25 anni. Le t-shirt navy si indossano col pantalone sartoriale, le Chuck Taylor, come le altre sneakers di culto, sono perfette per stemperare l’eleganza dei completi formali, mentre i maglioni over e slabbrati si trasformano in cardigan avvolgenti in prezioso cashmere, che preferiscono raffinati motivi geometrici ai pattern etnici e ormai demodè dei nineties.