Dal libro “Cinelli. Arte e design della bicicletta”, i grandi campioni legati al brand
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Cino Cinelli con il bouquet della vittoria al Vigorelli di Milano, anni 40
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Hans-Henrik Oersted corre per il record dell’ora, 1985
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Quella di Danese fu la prima e più famosa linea di caschi da corsa mai prodotta da Cinelli, tra gli anni 50 e 90
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Bicicletta e tuta da corsa disegnata dallo studio Alchimia, anni 80
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La Laser Pista Classic, 1986
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Felice Gimondi (a destra) e Eddie Merckx (a sinistra) al Giro d’Italia negli anni 70, con i manubri Cinelli
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Il telaio Cinelli Mash Histogram, 2011
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Hans-Henrik Oersted al Defaticatore DM Cinelli, 1985
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Sellino di plastica Unicanitor, anni 80
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Lo store Gran Ciclismo di Cinelli in via Folli a Milano: gli interni sono stati disegnati da Franco Raggi, le luci da Castiglioni
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La Suspension Laser, 1986
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Un particolare dello store Gran Ciclismo di Cinelli a Milano
Ciclista professionista su strada tra il 1937 ed il 1944, Cino Cinelli vinse tre tappe al Giro d’Italia, Giro di Lombardia e Milano-Sanremo e una Tre Valli Varesine. Nel 1946 smise le scarpette e cominciò a produrre telai, determinando l’evoluzione del ciclismo professionale e non. A tutt’oggi il suo brand (dal 1978 rilevato da Antonio Colombo) si è aggiudicato oltre una trentina di medaglie in varie Olimpiadi e campionati del mondo su pista. Il libro Cinelli. Arte e design della bicicletta (Rizzoli New York), curato da Lodovico Pignatti Morano, con contributi di Antonio Colombo, i campioni Felice Gimondi e Gilberto Simoni, gli artisti Benny Gold e Barry McGee e lo stilista appassionato di ciclismo Sir Paul Smith, ne ripercorre la storia.