Moda uomo: i 5 pezzi essenziali di Marcello Mastroianni

di Giuliana Matarrese

Sutor Mantellassi rielabora la scarpa che l’attore indossò a Hollywood, la moda lo celebra: lo stile di Marcello Mastroianni è (di nuovo) di tendenza

Sono passati cinquant’anni da quando Marcello Mastroianni lasciò le sue impronte sull’Hollywood Boulevard di Los Angeles, a sancire il trionfo di un divo italiano che aveva conquistato anche Hollywood. Per farlo, usò delle scarpe Sutor Mantellassi.

Un anniversario che il marchio ha celebrato durante tutto l’anno, immaginando 5 edizioni limitate (ognuna da 50 pezzi) create da 5 figure che contribuiscono, oggi, a rimodellare il concetto di eleganza al maschile: Justin Deakin (shoe designer londinese, Bassam Fellows (crasi dei designer Scott Fellows e Craig Bassam), Scott Schuman (fotografo di street style), Tashinasuke Takegahara (creatore dell’omonimo brand di scarpe giapponesi), ed infine Thomas Erber (giornalista francese tra i fondatori di Jalouse e direttore de L’officiel Voyage).

Ed è proprio Thomas Erber ad interpretare per ultimo il modello indossato da Mastroianni, presentato il 5 Novembre da Colette a Parigi. Le sue stringate Sutor Mantellassi non hanno lacci, ma si avvalgono della classica costruzione Goodyear. In cuoio e alligatore, hanno una fascia elastica rossa a contrasto e il puntale decorato dalle impunture. 

Un tributo, quello a Marcello, che il marchio paga anche con un video, M.M. – A stylish tribute, in pieno stile 8 e mezzo, uno dei film di Federico Fellini che ne ha consacrato il fascino senza tempo, e soprattutto, l’approccio allo stile.

Oltre alle calzature, infatti, derby dall’allure essenziale e dall’eleganza innegabile, i classici ‘secondo Marcello’ tornano in auge anche per questa stagione autunnale: la camicia, ad esempio, si porta rigorosamente con il collo alla francese (che, in maniera curiosa, in Francia, si chiama collo all’italiana, ndr) uno dei più formali, con le alette aperte e le punte verso l’esterno, per far spazio a cravatte dai nodi importanti, quello Windsor su tutti. 

Altro caposaldo, l’occhiale, come quello indossato sul manifesto di Otto e mezzo: il Ray-Ban Wayfarer, uguale ad allora, con montatura in acetato tartarugato, divenuto sinonimo dello stile di Mastroianni, che amava sfoggiarli sia sul set che nel privato. 

A dare spessore al guardaroba anche un altro accessorio, la fedora di Borsalino, resa più essenziale nei volumi, ma capace di restituire ancora oggi quel twist sixties, specie se, come Mastroianni, la si indossa con paletot in tweed o trench.

Infine, vera e propria base, il completo formale: da indossare anche di giorno, in lana, affusolato nei volumi e nel collo a lancia, con pantaloni dalla piega centrale, ha un appeal vintage, eppure capace di essere contemporaneo, soprattutto se, per le uscite informali e diurne, viene abbinato con maglieria preziosa o camicie a microstampa.