Per la primavera il guardaroba maschile sceglie il total white, nella moda come nel design

Più di una dozzina di parole definiscono il bianco manto nevoso nella lingua degli Inuit. Nel loro paesaggio, monotono ai nostri occhi, la differenza che corre tra il ghiaccio della banchisa e un velo di fiocchi appena caduti ha infatti un significato sensibile. Così nella primavera delle passerelle il ritorno al candore non deve sembrare ovvio. Perché nel colore-non-colore c’è la visione della pagina intatta e la luce cruda del neon, il riferimento alla divisa ginnica e la freschezza senza tempo del cotone e del lino, secondo l’ispirazione propria di ciascun designer. Si fa presto a parlare di minimalismo, quando le tendenze di stagione ancora premono per le stampe vivaci e gli assoli a tinte forti. Ma il bianco non è né rassicurante né dimesso, bensì una presa di posizione radicale. Dai toni freddi del gesso e del titanio a quelli più morbidi dell’avorio e del crema, tante sono le anime espresse dal total white (guarda la gallery con le 5 sneaker in bianco di questa primavera) e tutte fuori dagli schemi. Da Bottega Veneta il bagliore si esalta nel contrasto grafico, binomio di yin e yang: il bordo della cravatta e il profilo del taschino sono come ripassati a matita, profilati di nero. Mentre la formalità del completo di Giorgio Armani ricorda l’immaginario estetico che nel film di Luchino Visconti Morte a Venezia suggerisce il rigore senza tempo di Gustav von Aschenbach.