Dal cinema al serial. Il suo ultimo ruolo è quello di un papa italo americano. Jude Law sa sempre stupire con uno stile da gentleman.

Le prime immagini ufficiali sono uscite solo da qualche giorno, scatenando la curiosità intorno ad un progetto di cui si parlava da lungo tempo: si parla di The Young Pope, la serie tv in otto episodi prodotta da Sky, HBO e Canal Plus, che racconta la storia immaginaria del primo papa italo-americano, interpretato da Jude Law. Un prodotto tanto più prezioso se si pensa che alla regia c’è il premio Oscar Paolo Sorrentino, che ha già regalato poesia e mistero alle alte sfere religiose, al rapporto con la fede e alla città Santa più in generale, ne La Grande Bellezza. Ad affiancare Jude Law nei panni di Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, un cast internazionale che annovera anche Diane Keaton e Silvio Orlando.

Un ruolo impegnativo per l’attore britannico, che però non è nuovo alle sfide. Il due volte candidato al premio Oscar si è già calato in ruoli non convenzionali. I personaggi che ne hanno fatto un attore iconico e conosciuto per la sua versatilità sono numerosi e annoverano film di costume e pellicole biografiche. 

Recentemente, ad esempio è stato invecchiato ad arte per interpretare il ruolo di Aleksej Karenin, l’integerrimo ufficiale governativo consorte di Anna Karenina nella trasposizione cinematografica del libro di Tolstoj del 2012, ad opera di Joe Wright. A dargli la fama, e anche le nomination all’Oscar sono però due film tratti da romanzi, e girati entrambi da Anthony Minghella: Il talento di Mr Ripley, nel quale è il viziato rampollo Dickie Greenleaf, alle prese con un esilio dorato tra Ischia e Sanremo, e Ritorno a Cold Mountain, dove è un disertore dell’esercito sudista nella Carolina del Nord.

Dal 1864 agli anni 40, il passo è breve: in Tutti gli uomini del Re, del 2006, (tratto dall’omonimo libro di Robert Penn Warren, vincitore del premio Pulitzer) Law è Jack Burden, scaltro giornalista politico che sostiene l’ascesa al potere locale di Willie Stark, alias Sean Penn.

Non solo ruoli drammatici, nel suo cv: Jude Law si è sempre dimostrato a suo agio anche con le pellicole del genere fantastico: l’esempio meno noto è Parnassus – l’uomo che voleva ingannare il diavolo, film di Terry Gilliam del 2009 passato alla storia per essere stato l’ultimo di Heath Ledger. Nella storia, Law è, insieme a Johnny Depp e Colin Farrell, una delle trasformazioni di Tony (Ledger) capace di modificare le sue apparenze attraverso l’utilizzo di uno specchio magico, che trasporta in mondi sconosciuti. Più recente invece la sua interpretazione in Grand Budapest Hotel, ultimo film di Wes Anderson, nel quale ricopre il ruolo dell’autore del romanzo ispirato alle vicende del famoso hotel.

(guarda anche: Jude Law lupo di mare in Black sea)