Doppiopetto per l’ufficio, varsity jacket per il pomeriggio: torna in versione restaurata la pellicola di Scorsese e la moda ne rivisita lo stile fifties

Era il 1990 quando Ray Liotta arrivò sugli schermi nei panni di Henry, l’adolescente mezzo irlandese e mezzo italiano che cresce tra le strade malfamate di Brooklyn, facendosi un nome nella criminalità organizzata. Il film era Quei bravi ragazzi, adattamento cinematografico di Martin Scorsese di un libro di Nicholas Pileggi, Il delitto paga bene, ambientato nel 1955 e basato sulla storia vera del pentito Henry Hill.

Dopo venticinque anni, uno dei capolavori assoluti del genere gangster, torna in versione restaurata: dopo la presentazione ufficiale al Tribeca Film Festival di New York, infatti, il 10 Giugno sarà possibile acquistare il nuovo dvd in Blu Ray per rivivere le avventure della banda di malviventi formata da Henry, Jimmy e Tommy (gli ultimi due interpretati da Robert De Niro e Joe Pesci, che per quel film vinse l’Oscar come Miglior attore non protagonista).

Un’occasione presa a prestito dalla moda per rivisitare un tema che da sempre le è molto caro, soprattutto nella bella stagione, quello dei fifties. I completi doppiopetto della gang, infatti, rivivono per quest’estate, alleggeriti nelle nuance, che da un grigio fumo di Londra passa a variazioni più chiare della cromia, senza perdere in assertività. I bottoni sono sempre massimali, a contrasto, a bilanciare la silhouette che si fa minimal, nel rispetto delle tendenze più moderne. Perfetto per l’ufficio, si abbina a camicie bianche dai colletti importanti, alti, mascolini, con le punte che tendono ad aprirsi verso i lati. Alle cravatte in seta pastello dal sapore sin troppo vintage si sostituiscono consistenze materiche più raffinate, generate da mischie di cotone e seta, decorate in maniera impercettibile da fili di pizzo, e colorate di nuance decise, burgundy e mattone su tutte. Di carattere, ma non ingessato, il doppiopetto predilige le derby alle più formali oxford, scegliendole in pelle martellata, dall’effetto lucido. 

Per il tempo libero, invece la tendenza fifties concede molto allo streetwear, esigendolo però nella sua versione migliore: la varsity jacket, ad esempio, grande classico dell’abbigliamento anni cinquanta, è in nappa lucida, e si abbina a maglieria preziosa, cardigan e maglioncini in consistenze pregiate con microstampe geometriche, da abbinare ai jeans a gamba dritta. Compendio perfetto del look, la sneaker ha un sapore retrò e delle prestazioni super tecnologiche, come la States di Puma con tomaia mesh, declinata in rosso cardinale con i lacci in pelle e suede cerato a contrasto. Per rivivere i fifties, senza mai apparire passati di moda.