Da Firenze, è lei la vera protagonista della moda maschile dell’inverno 2016. Possibilmente melange, morbida, destrutturata e da indossare anche con dolcevita

Al Pitti Uomo 89 di Firenze vince il blazer, o comunque la giacca. Che sia destrutturata, field jacket o doppiopetto, sembra proprio che il prossimo autunno il guardaroba si arricchirà di versioni inedite del capo più noto della grammatica maschile. Dalla collaborazione di Nick Wooster con Lardini è nata una collezione dove la giacca gioca con l’abbigliamento casual: patchwork, dettagli college e sovrapposizioni di tessuti. Qui il balzer è sovrano, e si fa apprezzare anche nella sua versione più classica, il cammello, portato con camicia botton down.

Tagliatore porta invece la sua versione del gentleman italiano ma con un guizzo inglese che si ritrova nelle trame dei tessuti. Dai check ai micro quadrettati, la sartorialità di Pino Lerario non lascia nulla al caso. Se invece della camicia si sceglie un dolcevita da indossare sotto al blazer, beh  non va dimenticato però il dettaglio di stile: la catenella che da taschino che si intravede in un gioco di sovrapposizioni.

Mentre da Paoloni la Field Jacket si porta anche in ufficio e non solo nel tempo libero. Paoloni non tradisce la  tradizione di tessuti armaturati, e non rinuncia nemmeno a piccole sperimentazioni come il bouclé pressato o i doppiopetto a maglia larga dal peso piuma. Palette blu o grey e tanta maglieria al posto della camicia da Manuel Ritz che la giacca la vuole in micro check, magari portata con caban e cravatta slim.

Il mood è rock, con un gioco di stampe che diverte, da Patrizia Pepe. La sua versione del blazer anche per il giorno è slim, molto asciutto e dalle stampe floreali con un mix di accenti Seventy e tocchi di sartorialità che muovono la collezione verso un dandy-rock. Alla giacca più classica si aggiunge la felpa con zip laterale che ricorda il chiodo di pelle e la cravatta è sottile e ribelle. Per uno stile da New Generation.