Sfila alla Leopolda la rivoluzione tecno di Z Zegna by Surridge e Scallon. Lo sport in versione couture per Pitti Uomo 86

Sulle impalcature in tubolare metallico gli avvitamenti mozzafiato dei traceur. La perfomance che ha chiuso la sfilata di ZZegna alla stazione Leopolda è più di una trovata spettacolare. È il manifesto di un nuovo corso, che si sintetizza in cinque parole-chiave: deformalizzazione, sportificazione, ibridazione, urbanizzazione e innovazione. Un indirizzo di stile elaborato in tandem, da Paul Surridge e Murray Scallon. Più a suo agio nella rilettura dei codici formali l’uno, spirito sportivo proiettato verso la tecno-couture l’altro, dalla loro sinergia creativa emerge una nuova maniera. Un approccio globale che supera le norme d’uso e preme per un guardaroba giovane, trasversale nei contesti e attento al consumatore moderno.

Tradizione sartoriale e atletismo da città. Due anime nella stessa collezione, in perenne equilibrio nei singoli look. Taglio asciutto ma confortevole per completo in grigo grisaglia, completato di rigore con il parka tecnico dai colori accesi: nella sua confezione passaggi di avanguardia tecnologica, come termosaldature e finissaggi d’ultima generazione. Gli stessi che spediscono in pensione il vecchio completo formale. Al posto della consueta lana lo speciale Techmerino, che assicura al tessuto proprietà isolanti e antigoccia. Lo si ritrova come rivestimento interno delle sneaker, feticcio irrinunciabile della nuova eleganza urban. Le ha firmate Mike McGlafin