All’alba del referendum che potrebbe sancirne l’indipendenza, il tartan resta uno dei motivi più di tendenza nella moda maschile di questo autunno

La data del 18 settembre potrebbe entrare nella storia, e sarebbe la seconda volta: saranno infatti chiamati alle urne svariate milioni di residenti e abitanti scozzesi per decidere tramite referendum se il paese debba divenire o no indipendente. Un giorno scelto non a caso da Alex Salmond, premier del paese e leader dello Scottish National Party: la data coincide con il settecentesimo anniversario della fine della battaglia scozzese contro l’Inghilterra, vittoria grazie alla quale il paese conquistò per la prima volta l’indipendenza, per perderla quattro secoli dopo, sempre ad opera della Regina.

Il referendum è però solo l’ultima tappa di un percorso iniziato già negli anni novanta con la devolution di Tony Blair, che concesse al paese un Parlamento e un governo autonomi, forse nella speranza di placarne gli animi. Un atteggiamento che oggi, a poche ore di distanza dall’apertura delle urne e con un risultato molto incerto anche secondo il Guardian, replica anche David Cameron, promettendo maggiori libertà e autonomia per il paese, nel caso nel quale prevalesse il fronte del no. 

Posizioni politiche a parte, il paese che ha dato i natali ad alcuni tra i mostri sacri della letteratura anglosassone (Doyle, Stevenson e Byron tra gli altri) si è sempre distinto per un’orgogliosa rivendicazione delle proprie radici culturali, simboleggiate dal kilt in tartan, vero simbolo d’appartenenza ad un clan (o ad una regione, ancora prima), oggi utilizzato con orgoglio durante le ricorrenze ufficiali, come continua a fare Sean Connery. Talmente iconico da esser vietato dagli Inglesi dopo la battaglia di Culloden, del 1746, il tartan ha continuato a imperversare in innumerevoli varianti, catalogate nell’autorevole Wilson’Key Pattern Book, che ne annovera ad oggi circa di 4000 tipi differenti (guarda anche il velluto a coste nella moda d’autunno).

Mai motivo è stato al contempo totem della tradizione e della rivoluzione, rivendicazione delle origini e concentrato di eversione: sarà per questo che la moda lo corteggia da sempre, adattandolo a trend e stagioni senza mai rivoluzionarlo completamente. Se Stefano Pilati ce lo consegna nella sua versione più raffinata e in tonalità sobrie, adattandolo su capispalla à la Fronte del Porto per Ermenegildo Zegna, Etro lo utilizza su tre pezzi da ufficio slim-fit, da dandy in viaggio di lavoro. Saint Laurent e Ovadia & Sons ne ricalcano invece l’innegabile legame con il punk-rock, una vera storia d’amore iniziata con i Sex Pistols di Sid Vicious e Johnny Rotten, e poi mai interrotta. A rinsaldare il legame con la tradizione ci sono invece i marchi che più si sono distinti nel corso degli anni per le loro ardite sperimentazioni su volumi e materie: da Alexander McQueen e Sacai il tartan si adotta in total look, con gli shorts sopra i pantaloni a ricordare il kilt degli inizi.