Dallo spirito rock, adatti alle serate formali o all’ufficio: ecco 10 modelli di Chelsea boot da indossare

A sdoganarli furono i Fab four, negli anni sessanta, indossandoli negli studios di Abbey Road o durante le performance musicali negli studi televisivi. Un mito ammantato di un’allure rock, quello degli stivaletti Chelsea, anche chiamati Beatles in onore dei quattro di Liverpool, che è sopravvissuto al cambio delle mode e all’avvicendarsi delle tendenze, senza sembrarne mai neanche scalfito.

Ed infatti torna anche questa primavera, ai piedi delle rockstar e del mondo maschile. Silhouette rese più affusolate, suola in gomma e dettagli a contrasto, il Chelsea si adatta facilmente a qualunque tipo di look e situazione, anche se la versione classica, quella in pelle, dal twist rock, continua a raccogliere proseliti: declinata in nuance sobrie, nero o blu, evita qualunque tipo di dettaglio, ad eccezione di una fibbia in metallo, come nel caso del modello di Pierre Hardy. Più adatto alla febbre del sabato sera, quello di Givenchy by Riccardo Tisci con micropois stampati, se sono in pelle lucida e l’altezza si avvicina al polpaccio, possono anche essere utilizzati sotto il completo da giorno, in alternativa alle stringate, come nel caso del modello di Edward Green, la cui lavorazione martellata ricorda i motivi di calzature ben più formali.

Si indossano durante il tempo libero i Chelsea tradotti sul suede, spesso in nuance neutrali, beige, havana e grigio: con la suola in gomma e la fascia elastica a contrasto, l’abbinata perfetta è con denim e blazer micro-check, da lord inglese nella sua tenuta in campagna, come nel caso degli stivali di Bottega Veneta.

Una capacità di adattamento, quella dei Chelsea, che si estende anche alla sera: se in vernice, con microborchie a fare da dettagli, e linee affilate, si indossano anche sotto lo smoking al posto dei mocassini in suede, come nel caso del modello di Jimmy Choo: dandy, ma dallo spirito rock.