Marrakech, le migliori cose da fare in un weekend
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Marrakech, le migliori cose da fare in un weekend

di Rita Bossi

C’è sempre un motivo per andare-tornare nella città delle mille e una notte (a tre ore di volo da Milano). Tra musei, giardini “speciali”, relax in un hammam e shopping sfrenato nel souk

Una passeggiata al tramonto in piazza Jemaa El Fna  

Marrakech ha affascinato artisti e pensatori di ogni epoca e non smette di rubare cuori. Arrivarci è facilissimo dato che insieme alle compagnie di bandiera Royal Air Maroc e Alitalia, anche le compagnie low cost (easyJet, Ryanair) propongono voli diretti da gran parte degli aeroporti italiani.

Cuore della Medina, la piazza  Jemaa El Fna, l’ombelico della città. Fachiri, incantatori di serpenti, dentisti, cartomanti. Bisogna affrontare la confusa marea umana che si riversa qui all’ora del tramonto per comprenderne l’incanto.

I palazzi rosa/rossi che con la luce del sole risplendono affascinano anche chi li ha visti e rivisti, e le cime innevate della catena dell’Atlante sullo sfondo completano lo spettacolo. Fondata più di mille anni fa, Marrakech era il ponte tra il Mediterraneo e il deserto del Sahara, e oggi è patrimonio Unesco.

Souk che vai shopping che trovi

E’ piacevole infilarsi nel souk, un labirinto di vie piene di bancarelle che si estende nella parte settentrionale della piazza. Qui si possono acquistare vestiti, oggetti d’artigianato e prodotti tipici.  

Si trovano artigiani tintori, cestai, ciabattini e mastri ferrai. Il consiglio è di mercanteggiare sempre sul prezzo! 

Da vedere, Sidi Ghanem, il quartiere artigianale alla periferia della città, con laboratori di stilisti locali, boutique d’alta moda, shop con oggetti per la casa, caffè e ristoranti francesi.

Per chi cerca il fascino del Marocco di una volta resta la Maison de la Photographie, un vero must; il Riad Yina, uno dei posti più di tendenza, merito del suo inventore, l’artista Hassan Hajjaj, l’Andy Warhol di Marrakech. 

Da fare un salto anche al Cafè Clock, locale accogliente dove succede un po’ di tutto: corsi di cucina, reading, cineforum. 

Jardin Majorelle, oasi di bellezza fuori dal caos

Jardin Majorelle è un luogo magico che resta impresso nella mente, vuoi per i colori, vuoi per l’atmosfera. Quel blu così unico da diventare il “bleu majorelle”, difficile da scordare. 

Se oggi è possibile rifugiarsi qui, è merito di Jacques Majorelle, artista francese che, negli anni Venti del secolo scorso, diede vita a questo paradiso. Si trasferì nel 1919 a Marrakech dove acquistò un terreno trasformandolo in un lussureggiante giardino. 

La sua bellezza, però, era nota a Yves Saint Laurent che, nel 1980, decise di acquistare l’intero complesso insieme al compagno Pierre Bergé, sedotto da “quest’oasi in cui i colori di Matisse si mescolano a quelli della natura“. 

Accanto ai giardini, il museo Yves Saint Laurent Marrakech ad opera della Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent: oltre 4.000 metri quadrati, con uno spazio espositivo permanente, una galleria temporanea di esposizioni, una biblioteca di ricerca, un auditorium, una libreria e una caffetteria.

Sosta al Bacha Coffee

Su una delle strade più eleganti e trendy della Medina si arriva in fondo dove si trova l’incredibile Musee des Confluences defilato dalla confusione cittadina. 

C’è un giardino meraviglioso con visibili straordinari mosaici e nella corte un patio con porte in legno uniche.

All’interno il raffinato Bacha Coffee, dove fare una pausa gourmet, che propone 200 diversi tipi di miscela.

Un hammam nel lussuoso Mandarin Oriental Marrakech

A 6 km dall’aeroporto e 10 minuti da Piazza Djemaa el-Fna, si trova il Mandarin Oriental Marrakech, un elegante cinque stelle, su un’area di 20 ettari. 

Ha ben 54 ville private in stile berbero-arabo con piscina e vasca idromassaggio e 9 suite, ristoranti e bar, spa con hammam: diviso in due zone (per gli uomini e le donne) e si fa il percorso classico con sapone nero, scrub e massaggio che fa sentire rinati.

Quattro passi nel giardino de La Mamounia 

Passeggiare nei giardini de La Mamounia – The Leading Hotels of the World, buen retiro per vip e teste coronate, fa sentire privilegiati. 

Otto ettari di giardino, regalo di nozze del re al figlio, il principe Al Mamoun nel 18° secolo. Qui ci si può perdere tra i 5.000 cespugli di rose, ulivi che hanno anche 700 anni, cactus, palme, limoni, agave, bouganville.

Senza dimenticare i 1.500 metri quadrati di orto, dove vengono coltivati gli aromi e le verdure che trovi nei piatti cucinati nei 3 ristoranti: marocchino, italiano e francese.

Dove mangiare a Marrakech

Dar Zellij, ristorante sofisticato e d’atmosfera, con ampio patio interno dove si gustano specialità marocchine e di cucina mediterranea.

Mod Milano 1933 moderno locale che include anche lounge e club. È il regno dello chef italiano Francesco Montano, che propone una cucina che mixa tecnica italiana e ingredienti stagionali.

Les Jardin du Lotus dove decoro marocchino e contemporaneo si fondono alla perfezione in un ambiente informale e piacevole e si gusta la cucina mex rivisitata in chiave moderna di chef Clarisse, di origini messicane.

Dove dormire a Marrakech

Infinity Sea & Spa in stile arabo-andaluso, è un boutique hotel a Bab Targzoulte, nell’antica medina, con 8 suite su due patii distinti, elegantemente arredate e tutte diverse.

Ksar Char-Bagh nel circuito dei Relais & Chateaux, è un palazzo moresco celato nel palmeto di Marrakech, a soli dieci minuti dalla Medina. Il giardino è inebriato dalla fragranza di erbe, di fichi e degli uliveti.

Selman a 10 minuti dal centro, è un sontuoso 5 stelle con 2 bar e 3 ristoranti, 3 piscine open air, centro benessere e una scuderia con cavalli arabi purosangue.

Royal Mansour  dal lusso senza tempo, è protetto dalle mura della città imperiale e si estende su una proprietà di cinque ettari. Per la remise en forme ci si affida alle terapiste della spa di 2.500 mq, mentre per il soggiorno si prenota uno dei 53 riad privati da una a quattro camere da letto.