Lamborghini Revuelto, toro quasi indomabile

Lamborghini Revuelto, toro quasi indomabile

di Alessandro Pasi

La nuova supersportiva italiana è veramente per pochi. Più che per il prezzo per l’esclusività tecnologica: 1.015 CV!

Come da consuetudine, e per onorare il marchio della Casa di Sant’Agata Bolognese, ogni nuova vettura prende il nome di un toro e stabilisce nuovi importanti primati. Partiamo dal nome: Revuelto era un toro da corrida, un campione, nella Spagna di fine Ottocento. Come dire: il massimo della muscolarità naturale. Giusto, quindi, che la nuova Lambo, codice progettuale LB744, di muscoli ne abbia in quantità: il motore è il tipico Lamborghini a 12 cilindri a V, cilindrata di 6.500 cc aspirato che, grazie all’ibridizzazione (ovvero con un supporto di ben tre motori elettrici), scarica a terra la potenza spaventosa di 1.015 CV a 9.500 giri, proprio così, avete letto bene. Oltre i 1.000 CV ci stanno solo una Bugatti e la Koenigsegg. La Aston Martin Valhalla si ferma, si fa per dire, a 937 CV. Lo scatto da zero a 100 è altrettanto spaventoso: 2,5 secondi, un batter di ciglia, così come da mani molto, ma molto esperte è la velocità massima di 350 km/h.


Il cambio robotizzato a doppia frizione a otto marce, sviluppato internamente dalla Lamborghini e posizionato trasversalmente rispetto al motore termico, integra al suo interno uno dei motori elettrici. Gli altri due sono posti sull’asse anteriore, così da avere una perfetta trazione su tutte e quattro le ruote. E ancora: la Revuelto ha una monoscocca realizzata interamente in fibra di carbonio che la rende più leggera del 10% rispetto al telaio della Aventador, modello che sostituisce e che non verrà più prodotto. E sempre per chi ama qualche dato tecnico, la rigidità torsionale è stata migliorata del 25% e il telaietto anteriore è più leggero del 20%, mentre la parte posteriore del telaio è costituita da leghe di alluminio ad alta resistenza.


La carrozzeria, che mantiene impostazione da berlinetta a due porte con l’apertura molto scenografica a forbice, viene realizzata anch’essa in fibra di carbonio, mentre le porte sono in alluminio e i paraurti in materiale termoplastico. Da notare, per quanto riguarda il design, la continua ispirazione a elementi aeronautici, dal bottone d’accensione come nei caccia alla parte posteriore che pare presa da un aereo da combattimento.

Ha dichiarato ad Icon Stephan Winkelmann, Ceo di Lamborghini: «La cosa più importante per noi è che ogni nuova vettura abbia un aspetto rivoluzionario rispetto al modello precedente. La seconda è che deve essere immediatamente riconoscibile come una Lamborghini, anche da lontano, senza vedere il marchio sulla vettura. Il dna Lamborghini nasce con la Countach, tutte le altre Lamborghini sono figlie di quel modello degli anni Ottanta». 


Ma come si può porre una vettura di questo genere nell’ottica della cosiddetta transizione energetica? Winkelmann sostiene che la strada è aperta: «Con la Revuelto, grazie alla ibridizzazione, abbiamo il risultato di aumentare le prestazioni e di ridurre la CO2 emessa», precisa. E aggiunge: «Avremo tutte le Lamborghini ibridizzate entro la fine del 2024 per ridurre le emissioni del 50%. Poi, con la seconda fase, alla fine del decennio avremo le prime Lamborghini completamente elettriche, con una riduzione complessiva dell’80% di CO2. Accettiamo questa sfida con grande passione perché dobbiamo garantire che le nostre vetture rimangano innanzitutto delle auto da sogno». Come dargli torto? La Revuelto costa 510 mila euro. La quota di quest’anno è già stata venduta.