Sartoriale, ma camaleontico, doppiopetto perfetti per l’ufficio, pantaloni in tweed da sfoggiare di sera: ecco i cinque pezzi da avere nel guardaroba per la stagione fredda

Settembre, cambio di stagione.

Un assunto inevitabile, accolto con rassegnazione, che nell’armadio maschile vuol dire solo una cosa: rivedere i capi formali da indossare in ufficio o per la sera. Un compito che la moda della nuova stagione facilita con delle proposte capace di declinarsi agevolmente in entrambi i casi, e che per l’occasione traggono spunto dalle decadi passate, aggiungendovi un twist dal sapore rock 

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TOMMY HILFIGER TAILORED

Un esempio perfetto dell’assunto sopracitato è quello di Tommy Hilfiger, che per la nuova stagione assolda i Chainsmokers, duo musicale di dj e produttore statunitense. Testimonial perfetti di una linea dai tagli contemporanei e affilati, che però guarda agli anni novanta, i doppiopetti hanno volumi strutturati, importanti, ma sono tinti di nuance raffinate come l’azzurro polvere, da indossare con pantaloni slim-fit, e magari sneakers ton sur ton.

BRIONI

I cappotti rubano i motivi dalla sartoria: e se a dirlo, e indossarlo, è uno come Anthony Hopkins, c’è da credergli. L’attore, testimonial per la nuova stagione di Brioni, sfoggia uno dei capi principi dell’inverno: il cappotto in panno di lana, mischiato a tessuti più nobili, come cachemire e seta, che si tinge di motivi macrochek, e sfiora il ginocchio. Da avere, e indossare, anche sopra un pantalone cinquetasche in denim, creando un look che si adatta al giorno e alla sera con disinvoltura.

ERMENEGILDO ZEGNA

Un’ispirazione, quella sartoriale, a cui guardano anche i blazer più disimpegnati: in cachemire macrocheck, hanno interno sfoderabile e rever classico, due bottoni e tasche a pattina. Il modo migliore per indossarli, come dimostrato da Robert De Niro, testimonial di Ermenegildo Zegna, è con dei maglioni a collo alto.

BOSS

Il doppiopetto si rivoluziona. A dirlo è Boss, che manda in passerella una sua variante ispirata agli anni ottanta, quelli dei Duran Duran e di Reagan, dai volumi più morbidi e ariosi. Tradotti su nuance e fantasie seriose, tonalità di grigio o gessati, si trasforma in una tuta con annessa cintura, grandi colletti e revers. Per chi non è in vena di osare, meglio adottare la variante classica, da indossare con maglioni con collo a zip chiusi da anelli in metallo. 

ALESSANDRO GHERARDI

Passepartout fondamentale, la camicia. Alessandro Gherardi nel suo laboratorio Su Misura Smart la realizza applicando a mano bottoni, ribattiture e asole. Il risultato è un pezzo che si declina agevolmente su insiemi dedicati al giorno o alla sera, senza fare una piega.

TAGLIATORE

Il direttore creativo Pino Lerario guarda ai Beatles che si esibiscono nel 1969 sul rooftop del civico 3, nel’immaginare una collezione dall’appeal sartoriale, che mischia musica e Savile Row. Il risultato è riassunto nel video che vedete qui sotto e nella giacca da smoking. Dalla costruzione rigorosa, ma al contempo eclettica, il revers a lancia è in contrasto non solo nella nuance borgogna, ma anche nel tessuto, il velluto. Per adeguarsi ai formalismi della sera, senza perdere in personalità.