Chantelle Winnie ha la vitiligine; Georgia May e Lara Stone il diastema. Le imperfezioni conquistano le passerelle, sin dai tempi di Kate Moss

In ordine di tempo l’ultima è Chantelle Winnie Harlow: bellezza solare, physique du rôle, la ventenne ha vinto senza rivali l’ultima edizione di America’s Next Top Model guadagnandosi un contratto da testimonial per il brand iberico Desigual. Il piccolo particolare? Ha la vitiligine, condizione della pelle contratta dall’1% della popolazione mondiale, compresi lei e Michael Jackson. Chantelle la vitiligine l’ha sviluppata a 4 anni, e, come comprensibile, l’ha vissuta male, presa in giro dai compagni di scuola, che ha dovuto abbandonare a 16 anni. Le agenzie la cercavano, ma per inserirla nella categoria delle modelle albine. Una segregazione che la giovane ha sempre rifiutato, sino ad approdare nello show americano campione d’ascolti che l’ha incoronata vincitrice, aprendole le porte delle passerelle che contano. 

Imperfetta, eppure bellissima, Chantelle non è però la prima a rendere quelli che sono comunemente identificati come difetti fisici, dei punti di forza per ribadire la propria unicità in un mondo, quello della moda, sempre alla ricerca di uno stereotipo omologato di perfezione. I casi più famosi, e di successo, sono quelli di Lara Stone e Lindsey Wixson: l’olandese dalle curve pericolose, infatti ha il diastema, uno spazio vistoso tra gli incisivi centrali, che di solito si corregge nella sala del dentista. Una correzione che Lara ha scelto di non fare, divenendo così musa di alcuni dei più importanti designer, Tom Ford su tutti, e sex bomb a tutte le latitudini e secondo qualunque canone di bellezza. Una scelta condivisa da Lindsey Wixson, la ventenne già celebre da molti anni sulle passerelle, complice il suo viso da bambola di porcellana e il suo diastema, nascosto da delle labbra piene, a cuore, che le geishe ricostruivano con l’aiuto del trucco.

Altro esempio famoso? Georgia May. Forse con il suo cognome (Jagger) sarebbe divenuta famosa in qualunque caso, ma la modella e socialite condivide con il padre Mick il disprezzo delle convenzioni sociali. Una scelta che le ha giovato, essendo già una frequentatrice assidua di ogni show che conta da quasi una decade, un tempo lunghissimo per una modella.

E, a voler trovare una figura germinale, quella che per prima ha rivoluzionato con nonchalance i canoni di bellezza prestabiliti, la mente va subito a lei: Kate Moss. Fisico androgino rispetto all’epoca delle top, occhi troppo distanti l’uno dall’altro, eppure, senza neanche che ce ne accorgessimo, dopo di lei, tutto è stato diverso…

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