Svelato al Salone di Tokyo è un omaggio alla mitica 900 Z1 del 1972 in cui convivono passato e presente della tradizione moto giapponese

Grande e grossa. Scura. Potente, veloce. No, velocissima. E tecnologicamente avanzata, con quel motore quattro cilindri in linea che manteneva una promessa prestazionale adrenalinica. La Kawasaki Z1 Super Four 900 fu una pietra miliare nell’iconografia motociclistica degli anni Settanta. A 45 anni di distanza, la Casa di Akashi rivisita la sua heritage, la sua tradizione presentando la ZR900RS al Salone di Tokyo. RS come Retro Sport, un nome che dice tutto di una moto in cui passato e presente, estetica e tecnologia si fondono nelle linee classiche di una four che ha fatto innamorare una generazione di motociclisti.

Dopo la Zephyr 1100 del 1990 e la bicilindrica W800, scomparsa dai listini con tempismo sciagurato, era da qualche anno che ci si aspettava il ritorno di Kawasaki nel gettonatissimo mercato delle modern classic, dal quale è rimasta assente proprio nel momento migliore. Meglio tardi che mai: la Z900RS è una moto tutta nuova nella sua estetica vecchia scuola, distante dalla supernaked Z900 pur riprendendone l’architettura del potente motore a quattro cilindri in linea raffreddato a liquido. Il telaio è inedito, ma realizzato con i cari vecchi tubi d’acciaio. Il serbatoio a goccia ha la grafica e i colori che ricordiamo sulla Z1 Super Four 900 anni Settanta. La strumentazione mista digitale/analogica con doppio orologio, il manubrio comodo e largo per la maneggevolezza ottimale in ogni situazione parlano chiaro: la Retro Sport è indirizzata ai motociclisti che degli anni Settanta rimpiangono lo stile, ma richiedono prestazioni e tecnologia all’altezza del presente.

Alzati e apri il gas: la Z900RS sembra fatta apposta per far tornare in sella a una Kawa gli inguaribili appassionati degli anni in cui il sesso era sicuro e le moto pericolose. Pochi orpelli, tanta sostanza e l’elettronica solo dove conta, senza farsi notare. La Z900RS è dotata di fari e frecce full LED, cerchi a sottili razze il cui design richiama i classici raggi. E un sound che promette rock duro proprio come allora. Anche i colori sono evocativi, dalla scelta dell’arancione, verde e nero-argento su nero, al font del fregio sui pannelli laterali. I dettagli che contano sono completati dallo scarico in acciaio 4 in 1, i coperchi valvole lucidati e la prepotente alettatura dei cilindri. Altro che Zorro: Z è il segno della Kawa che sarà esposta (con il prezzo al pubblico) nello stand della Casa giapponese all’EICMA di Milano, dall’8 al 12 novembre.