Oltre le avversità: Stanley Tucci svela Supernova
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Oltre le avversità: Stanley Tucci svela Supernova

di Andrea Giordano

L’attore americano, di origini italiane, è protagonista insieme a Colin Firth di uno straordinario film sull’amore e l’essere insieme

Stanley Tucci e quell’insuperabile talento nell’affrontare qualsiasi ruolo. Un attore per tutti i generi, drammatico, brillante, ma che in realtà, da 35 anni, è davvero riuscito a superare se stesso, elevandosi, anche da semplice ‘comprimario’, a protagonista di qualità, al cinema, quanto in televisione. Per lui parlano titoli come Il diavolo veste Prada, Conspiracy, Margin Call, Il caso Spotlight, The Terminal di Spielberg, o il serial killer di Amabili resti, per il quale fu nominato all’Oscar come attore non protagonista. Interprete versatile, regista raffinatissimo nel ritrarre pure un artista come Alberto Giacometti (in Final Portrait), quest’anno ha calato altresì l’asso vincente del documentario, Stanley Tucci – Searching for Italy, girato tempo fa nel nostro paese, a caccia di tradizioni e sapori, e già diventato di culto sulla CNN.

Adesso, però, torna sul grande schermo (dal 16 settembre) grazie a Supernova, film diretto e scritto da Harry Macqueen. Una pellicola dalle mille sfumature, in cui insieme a Colin Firth, impersonano una coppia, Sam e Tusker, due uomini di mezz’età, divisi tra gioie e dolori, tra amore e compassione, tra la malattia degenerativa dell’uomo e il desiderio dell’altro di non mollare. Oltre la diversità. Due interpretazioni da applausi, che viaggiando attraverso l’Inghilterra, nello scenario del Lake District, si preparano all’inevitabile, cercando però di godersi ogni singolo attimo di vita.

Con Colin vi conoscete da tempo, ma questa era la vostra prima volta da co-star. Che esperienza è stata?

Personalmente ero entusiasta di poter recitare insieme a lui, siamo amici da oltre 20 anni, era un sogno da realizzare, e poi perché la sceneggiatura aveva qualcosa di unico, l’ho adorata. Dopo averla letta sono stato io a chiamare Colin (Firth, ndr), per chiedergli se fosse stato pronto a partecipare al film. Ed eccoci qui.

Qual è la forza di questa storia?

Siamo una coppia omosessuale, ma qui si parla di amore e perdita, sono due persone innamorate e basta. Non abbiamo pensato a come muoverci, comportarci, volevamo semmai essere più profondi, credo, ed esplorare la loro relazione, in un momento così cruciale della loro vita: vivono liberamente i sentimenti, ed è meraviglioso che i personaggi possano prendere poi forma.

Da attore c’è un momento in cui si riesce a raggiungere una zona comfort, sicura, e lì dare il meglio?

Penso che il punto centrale della recitazione sia che devi provare a fare sempre cose diverse, se puoi, per diventare tu una persone diversa. La gente vuole incasellarti, collocarti in un genere, sia cattivo, buono, malvagio, onesto, ma l’unica cosa buona che succede, quando cresci, è proprio maturare. Sperimenti più opzioni, lavori insieme ad altri attori, giovani o meno, capisci quanto puoi spingere i tuoi limiti. Nel momento in cui ho iniziato a perdere i capelli, la cosa paradossalmente mi ha aiutato a differenziarmi, focalizzandomi su altri aspetti del mio essere, ma nessuno in realtà sa davvero quanti anni si sente. Poi un giorno è vero, invecchi, ma io alla fine sono sempre lo stesso.

E cosa si impara, se l’è mai chiesto in tanti anni?

Che devo fare ciò che è veramente giusto per un progetto, voglio sentirmi in pace, non solo per il mio personaggio. A volte non lo devi neanche creare un personaggio, ti fai delle domande: ‘È vero? È veritiero? Puoi renderlo veritiero?’ Se non riesco allora rifiuto il lavoro.

Che messaggio può innescarsi nel vedere Supernova?

Dipenderà dalle persone decidere, ma ad esempio non c’è nessuna dichiarazione politica, o sociale, in tal senso. Racconta semplicemente una relazione tra due uomini che si supportano, si sostengono, lo trovo un tema contemporaneo. Oggi sentirsi liberi, anche di sposarsi, di vivere insieme, con una persona del tuo stesso sesso, dovrebbe rappresentare la normalità, ma purtroppo nel mondo, sia in America, o in Europa, o altrove, ci sarà sempre qualcuno che troverà qualcosa di sbagliato. La diversità non esiste, l’amore va accettato e riconosciuto in ogni forma, perché è da qui che si potrà ripartire.