Stavolta Jacques Audiard mischia la violenza dell’anima- tratto distintivo dei suoi personaggi- alla voglia di famiglia. E in concorso con Dheepan fa di nuovo centro. La storia è quella di una ex Tigre per la liberazione della patria Tamil che scappa con una donna e una bambina in Francia, cercando una nuova vita. I tre non sono una vera famiglia, ma lo diventano grazie alla forza del protagonista e dell’ultima scena del film: minuti di confronto sanguinoso, e di riscatto per l’ex guerriero, che rendono il film possente (Credits: BERTRAND LANGLOIS/AFP/Getty Images)
È il sex symbol irlandese a chiudere con l’ultimo film in competizione il festival di Cannes, calandosi nei panni del valoroso generale shakesperiano “Macbeth”, che si trasforma in assassino. Diretto da Justin Kurzel, ricoperto di terra e sangue per tutto il film, Michael Fassbender regala un’interpretazione intensa dell’uomo divorato dalla brama di potere. “Ero spaventato da questo personaggio”, ha dichiarato in conferenza stampa, “per interpretare quest’uomo “strappato intimamente”, dagli omicidi e dalla perdita del figlio, mi sono ispirato allo stress post traumatico dei soldati che tornano dalla guerra”. Perdita di senno a parte, resta indimenticabile la scena in cui riemerge dalle acque gelate della Scozia mostrando un fisico indimenticabile (Credits: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)
Applauditissimo il quarto film italiano a Cannes, “Louisiana” di Roberto Minervini (nelle sale dal 28 maggio). Un film estremo che indaga i margini della società americana, fatta di spogliarelliste, future mamme allo sbando, veterani di guerra, drogati e disperati di varie specie. Da anni residente negli Usa Minervini, che nella vita avrebbe voluto fare il reporter di guerra, incontra e racconta questi personaggi con la lucidità di documentarista e mostrando i paradossi feroci dell’America. Alcuni non pregiudicati presenti nel documentario lo hanno seguito fin sulla Croisette per assistere all’anteprima del film (Credits: Clemens Bilan/Getty Images)
Il regista avrebbe voluto Ryan O’Neill nei panni di un padre che, con la ex moglie (Isabelle Huppert), finisce nella Death Valley per volontà di un figlio che si è tolto la vita. La parte è andata invece a Gerard Depardieu, che sullo schermo di Valley of love è immenso (letteralmente). “Ho scelto di fare l’attore perché non volevo lavorare”, ha raccontato in conferenza stampa. “Quando giriamo un film si prendono cura di noi, ci nutrono, ci lavano i vestiti, ci danno una casa… Ci ho messo molto a capirlo, ma sono diventato attore perché mi ha semplificato la vita”. E conclude con i suoi gusti. “Rimpiango Fellini, Ferreri e Carlo Saula, e non conosco i nuovi registi. Mi piacciono e le serie tv e i film con Bruce Willis pieni di effetti speciali…” (Credits: Ben A. Pruchnie/Getty Images)
Merita un applauso per il solo fatto di aver messo in fila tremila persone ansiose di vedere il suo “porno” in 3D fuori concorso, “Love”. Gaspar Noé, regista argentino (nella foto il secondo da sinistra con Klara Kirstin Karl Glusman e Aomi Muyock) in conferenza stampa ha spiegato così la sua scelta di concentrarsi sui dettagli: “Tutti pensiamo sempre a fare l’amore, è il desiderio che abbiamo in comune. Allora perché non mostrarlo in un film?”. La sua non è trasgressione, prosegue, come non lo era in Pasolini, Bunuel e Fassbinder. E la nuova tecnologia è dalla sua parte.
La morte è un fil rouge di questa edizione del festival. Per citare solo alcuni titoli, “Mia madre”, lo stesso “Youth”, “Son of Saul” (opera prima applauditissima e con chance di vittoria), “The valley of Love” e l’ultimo, “Chronic”: tutti la raccontano o vi alludono. Tim Roth, il protagonista dell’ultimo citato, è un bravissimo infermiere che lava i suoi malati, guarda con loro la tv, ne diventa l’ultimo amico. Il film di Michel Franco è troppo freddo (e il finale è ingiustificato) ma ha un merito: mostra quanto i parenti dei malati deleghino a terzi il confronto con la vecchiaia, la malattia e la morte (Credits: Clemens Bilan/Getty Images)
È sulle spalle dell’altro Vincent di Francia, che di cognome fa Lindon, il film di denuncia sociale, “La loi du Marché” di Stephane Brizé. Un gigantesco Lindon – che Le Monde da come candidato alla Palma d’Oro – interpreta Thierry, un cinquantenne che ha perso il lavoro da mesi ed è costretto ad accettarne uno che lo mette moralmente in crisi. “È il personaggio più simile a me stesso e allo stesso tempo più lontano. Io ho il sangue caldo, reagisco all’istante, Thierry soffre in silenzio, non vuole essere compatito… Diciamo che nella vita reale sono John McEnroe, nel film ho dovuto fare Bjorn Borg…”. (Credits: BERTRAND LANGLOIS/AFP/Getty Images)
È una bellezza al diapason quella a cui tende Sorrentino con “Youth”, film in concorso applaudito e fischiato alla proiezione per la stampa. Questo è il punto di forza e allo stesso tempo il limite del film che, va detto, vanta la recitazione notevole di Michael Caine (nella foto) e Harvey Keitel, con Jane Fonda in due sole scene, ma memorabili. La frase migliore l’ha detta Caine in conferenza stampa, dove ha dominato la scena: “Quel momento in cui io e Harvey siamo in piscina, e arriva Madalina Ghenea nuda, è la descrizione perfetta della gioventù che non avremo più… E l’idea mi fa piangere”. Applausi scroscianti. (Credits: VALERY HACHE/AFP/Getty Images)
Buon film “Sicario” di Denis Villeneuve, molto applaudito alla proiezione stampa e che ha regalato applausi e riconiscimenti a Josh Brolin, Emily Blunt e Benicio Del Toro. Unica donna nella lotta ai cartelli della droga tra il Messico e gli Usa è, appunto, Emily Blunt, che in un incontro con la stampa ha criticato l’affronto alle spettatrici di “Carol” che alla prima del film sono state respinte perché “non indossavano scarpe adeguate” (avevano ai piedi le ballerine). Per la Blunt costringere ai tacchi significa relegare la donna al ruolo di “oggetto da guardare”. Josh Brolin non ha resistito: “stasera sul red carpet anche io e Benicio ci metteremo i tacchi alti…”, ha dichiarato. Per par condicio (Credits: Ian Gavan/Getty Images)
Benicio Del Toro, attore portoricano protagonista di “Sicario” a Cannes per la 68esima edizione del Festival (Credits: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)
SENZA LIMITI – Le donne più belle, gli abiti più straordinari e i gioielli più costosi si sono visti all’atteso Gold Party di Chopard, accanto al Baoli Club. In un tendone allestito come una miniera d’oro, in riferimento all’iniziativa etica della casa di usare materiali estratti in maniera sostenibile, si sono radunati 700 invitati – tra cui è spuntato anche Leonardo Di Caprio col solito cappello calcato in testa per non farsi notare. Un mare di top, da Adriana Lima a Irina Shayk, con special guest Robbie Williams che ha cantato un’ora per la gioia di tutti. (Credits: JEAN CHRISTOPHE MAGNENET/AFP/Getty Images)
Il direttore artistico e co-presidente di Chopard, Caroline Scheufele (al centro) posa con le modelle prima dell’inizio della serata Chopard (Credits: JEAN CHRISTOPHE MAGNENET/AFP/Getty Images)
UNICO CASSEL – Vincent Cassel è superlativo in “Mon Roi” di Maiwenn, il secondo film con cui gareggia per la Palma d’Oro. Ma la sua bravura non si limita allo schermo, con battute memorabili tipo quella in cui chiede un improbabile “Viazac” in farmacia, un misto tra Viagra e Prozac. Passando sulla Croisette ha incantato i giornalisti per la sua capacità di non nascondersi dietro frasi fatte. Il film parla di un amore travolgente, di figli, di incomprensioni, di separazione e di ritorni di fiamma. Lui ce la mette tutta a difendere l’uomo che interpreta, Giorgio. E che un po’, va detto, gli somiglia. (Credits: LOIC VENANCE/AFP/Getty Images)
Da sinistra: Abdel Addala, Maiwenn, Vincent Cassel e Emmanuelle Bercot alla proiezione del film “Mon Roi” a Cannes (Credits: VALERY HACHE/AFP/Getty Images)
LE PANCE – Due pance in una giornata diventano tendenza. Quella di Colin Farrell (nella foto) in “The lobster” (ottimo film in concorso), e quella di Joaquin Phoenix in “The irrational men”. Entrambi hanno scene di nudo che tolgono ogni dubbio sul fatto che la loro è tutta ciccia vera. In particolare Farrell è panciuto per interpretare un personaggio surreale, Phoenix, bevitore accanito di whiskey. Considerato che hanno due donne a testa che fanno follie per loro, cogliamo la provocazione: le “tartarughe” non vanno più, oggi una donna si conquista con il carisma. A proposito, loro dal vivo sono in gran forma… (Credits: VALERY HACHE/AFP/Getty Images)
LA SETE DI STEVE – Più della Porche grigia 911 e delle auto da corsa che, all’epoca, prendevano fuoco facilmente, resterà impresso il suo sguardo. Profondo, alla ricerca di qualcosa. “Steve McQueen, Le men & Le mans” di Gabriel Clarke e John McKenna (nella foto con al centro Chad McQeen) è il docufilm su una delle più grandi star del cinema di tutti i tempi alle prese con il sogno di girare un film sulla storica gara di durata francese. Un’ossessione che lo ha provato duramente (nei sei mesi di lavoro il suo regista lo ha abbandonato e il suo matrimonio è naufragato), ma non fermato: McQueen voleva che lo spettatore “provasse” ciò che sente il pilota nell’abitacolo di un’auto da corsa, per questo merita il titolo di regista visionario. (Credita: Ben A. Pruchnie/Getty Images)
DEMOCRAZIA SESSUALE – Lei dice “quando un uomo ti porta dei fiori, e di solito non lo fa, ti ha appena tradita”. Lui dice “un uomo che tradisce si perdona, una donna no…”. In “The shadow of woman” di Louis Garrel, una doppia infedeltà in bianco e nero che sembra uscita direttamente dalla Nouvelle Vague, mette Clotilde Courau (nella foto) di fronte a Stanislas Merhar. E lo fa con l’intento di mostrare una volta per tutte come la libido femminile sia potente tanto quanto quella maschile. Il cinema – disegnato dagli uomini e ancora determinato dal loro punto di vista – è avvisato (Credits: Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Kering)
WOODY- PENSIERO: Nell’incontro con la stampa il regista statunitense Woody Allen ha divertito e intrattenuto con il sarcasmo che è un suo marchio di fabbrica. Parlando della prima serie tv che dirigerà per Amazon ha detto: “È una tragedia, non so pensare a sei episodi da mezz’ora, spero che quelli di Amazon non la prendano a male, ma non so cosa sto facendo… Sono in un imbarazzo cosmico!”. E ancora: “La vita è una catastrofe, tutti finiremo nella stessa posizione, un giorno, una brutta posizione! L’unica possibilità è distrarre le persone dalla realtà. C’è chi guarda il baseball, io scrivo film. Ed è molto meglio che stare su una spiaggia a pensare che moriremo tutti!”. (Credits: VALERY HACHE/AFP/Getty Images)
ROSA-SHOCKING: In abito rosa shocking con scollatura molto profonda l’ex angelo di Victoria’s Street, Miranda Kerr (nella foto) si è presentata al primo party sulla Croisette, a Plage L’Ondine, quello di una nota casa di gelati. Cosa ci faceva la top ed ex moglie di Orlando Bloom, tra i gelati conditi ai macarons e alla liquerizia? Come molte colleghe dalle gambe chilometriche, per esempio Bar Refaeli a Liya Kebed, è sbarcata in costa azzurra arruolata in veste di testimonial. Un trend che, a quanto pare, paga. (Credits: Andreas Rentz/Getty Images)
Miranda Kerr in abito rosa shocking a Cannes (Credits: Andreas Rentz/Getty Images)
NUTELLA PER NANNI – Commosso per la reazione della stampa al suo film in concorso a Cannes, Nanni Moretti (nella foto) è apparso particolarmente affabile alla festa in suo onore, tenutasi sulla spiaggia di fronte al Carlton Hotel. Tantissimi ospiti stranieri, soprattutto americani, intrattenuti con pezzi di pizza e dolci a cubetti infilzati negli stuzzicadenti che alludevano vagamente alla torta Sacher. Ultimo tocco “morettiano”, il gelato “ricopribile” di Nutella (Credits: VALERY HACHE/AFP/Getty Images)
Da sinistra: Beatrice Mancini, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti e Margherita Buy, cast del film “Mia Madre” a Cannes (Credits: LOIC VENANCE/AFP/Getty Images)
LA SFIDA DI MATTEO GARRONE – Al grido di “il mio film cerca il pubblico in sala”, Matteo Garrone, che ha già vinto il Grand Prix della giuria con Gomorra (2003) e Reality (2008), punta a sbancare il botteghino. Se stamattina in sala gli applausi per “Il racconto dei racconti” sono stati timidi, la stampa straniera è entusiasta del film e dunque Garrone ha validi motivi per credere nella sua missione. Nella foto:
Bebe Cave, John C. Reilly, Salma Hayek, Matteo Garrone, Vincent Cassel e Toby Jones cast de “Il Racconto Dei Racconti” (Tale Of Tales) – 14 maggio 2015 (Credits: Tristan Fewings/French Select)
Il regista Matteo Garrone con Vincent Cassel, l’attore francese nel cast del film “Il racconto dei racconti” (Credits: Anne-Christine Poujoulat/AFP/Getty Images)
PERCHÈ FUORI CONCORSO? – Applausi scroscianti e urla in sala per “Mad Max, Fury Road” di George Miller (nella foto) fuori concorso. In molti si sono chiesti perché un film così palpitante non sia in gara. Fatto è che per una volta, il red carpet serale della sua star, Charlize Theron, non ha offuscato di certo l’esperienza visiva della mattina, all’altezza del miglior cinema di questo decennio (Credits: Anne-Christine Poujoulat/AFP/Getty Images)
L’attrice Charlize Theron protagonista di “Mad Max : Fury Road”- 14 maggio 2015 (Credits: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)
Sara Forestier, Rod Paradot, Emmanuelle Bercot, Catherine Deneuve e Benoit Magimel sul red carpet del Festival di Cannes 2015 alla prima di “La Tete Haute” (“A testa altal”) film di cui sono protagonisti e che ha aperto la kermesse (Credits: Francois Durand/Getty Images)
LE LACRIME DI CATHERINE DENEUVE – L’attrice francese Catherine Deneuve si asciuga le lacrime, commossa per la grande accoglienza ricevuta a Cannes per “La tete haute” (A testa alta) film di cui è protagonista e che ha inaugurato il Festival 2015 – 13 maggio 2015 (Credits: VALERY HACHE/AFP/Getty Images)
LA GIURIA – Rossy de Palma, Guillermo del Toro, Xavier Dolan, Sienna Miller, Ethan Coen, Rokia Traore, Sophie Marceau Joel Coen e Jake Gyllenhaal. Sono i membri della giuria di Cannes 2015, autorevolissima e di grande spessore (Credits: Neilson Barnard/Getty Images)
La posa del red carpet a Cannes (credits: Tristan Fewings/Getty Images)
Ultimi lavori di manutenzione per il 68esimo Festival di Cannes (2015) (Credits: La posa del red carpet a Cannes (Credits: Tristan Fewings/Getty Images)
Panoramica sul red carpet del Festival di Cannes 2015 (Credits: Tristan Fewings/Getty Images)
Tutto pronto per il 68esimo Festival del Cinema di Cannes – 13 maggio 2015 (Credits: Tristan Fewings/GettyImages)
Si è alzato il sipario sulla 68esima edizione del Festival del Cinema di Cannes . Dal 13 al 24 maggio 19 film si contendono l’ambito premio e la città risplende di star, vip, feste, serate, lusso, abiti, curiosità, eccentricità. Qui raccogliamo per voi il meglio di quest’anno.
(post in aggiornamento tra il 13 e il 24 maggio)