Una linea di capelli creata in collaborazione con Slow Food

Davines è uno dei marchi, per la cura dei capelli, più conosciuti della cosmesi made in Italy che unisce i valori di rispetto per la natura a quelli dell’uomo. In occasione del rilancio della linea Essential Haircare, fatta utilizzando ingredienti Presidi Slow Food, Icon ha incontrato Maria Vittoria Mangiarotti, direttore creativo del marchio – ecco qui i valori, la creatività di un’azienda esemplare.

Quali sono i valori di Davines?
In un’unica parola, sostenibilità. Non leghiamo il concetto unicamente all’ambiente e all’ecologia, lo estendiamo ai rapporti umani, alle relazioni con i clienti, alla qualità degli acquisti. Mi piace definirla una “ecologia umana” che solo dopo si trasforma in attenzione per l’ambiente; spesso ci si dimentica che l’uomo è l’elemento più importante della catena.

Quanto è importante per Davines la corrispondenza tra packaging e contenuto?
Per noi è fondamentale. Fermo restando che il messaggio che vogliamo dare è quello della funzionalità comunicativa del packaging rispetto formula, non della sua prevaricazione. Rinunciare alla qualità del prodotto per una questione meramente estetica, credo sia molto lesivo in termini valoriali.

Qual è il messaggio importante?
Noi crediamo molto alla funzione primaria che un prodotto deve svolgere. Ad esempio pensiamo che uno shampoo principalmente debba lavare i capelli non fare altre promesse. Crediamo quindi sia molto importante un’onestà di intenti nel comunicare un prodotto, le promesse altisonanti non ci convincono.

Davines è famoso anche per le profumazioni “uniche” dei suoi prodotti. Qual è il processo creativo dietro la nascita della fragranza di una nuova linea?
Come direttore creativo lavoro molto con i profumi esperienziali, cioè quelli che rievocano delle memorie che fanno vibrare l’animo di chi li utilizza. Non ho mai usato fragranze già esistenti. Vado nei laboratori di piccole aziende profumiere e chiedo ad esempio di mescolare lo zenzero con la zucca, a volte sbaglio a volte invece nascono fragranze nuove e inaspettate.

Come è nata la decisione per il rinnovamento della linea Essential Haircare?
La linea non era più coerente con quello che intendiamo oggi con sostenibilità. Nelle formulazioni erano presenti parabeni, conservanti, coloranti chimici e profumi con allergeni, che invece nella nuova linea abbiamo eliminato. Inoltre anche il packaging è stato ridisegnato, creando una confezione più piccola che richiede un utilizzo minore di plastica per la sua produzione.

E la collaborazione con i Presidi Slow Food?
L’idea è stata di Paolo Braguzzi, Ceo di Davines, che ha voluto inserire i vari presidi Slow Food (in Italia sono oltre 200) come ad esempio la mandorla di Noto o il melone di Cartucciaru di Paceco, non solo come ingredienti, ma anche come citazioni culturali a sostegno delle biodiversità e di quelle coltivazioni particolari che non prestandosi a una coltivazione intensiva, si andrebbero a estinguere.