Intervista a Maria Candida Gentile, italiana, creatrice di profumi ed emozioni made in Italy

Ho frequentato la Scuola di profumeria di Grasse, lì ho capito cosa desideravo: no creare solo un buon profumo, ma una fragranza che facesse stare bene chi la sceglie, che desse autentiche emozioni. A questo scopo cerco di utilizzare il più possibile materie prime naturali

in queste poche frasi è riassunta la filosofia di Maria Candida Gentile.

In un fugace incontro milanese, il naso italiano, che vive e lavora nella cittadina ligure di Sarzana, racconta a Icon il suo modo fatto di fragranze, ricordi ed emozioni. Una collezione di profumi, che porta il suo nome, presentata per la prima volta a Pitti Fragranze nel 2010 (con le creazioni Exultat, Sideris, Gershwin and Cinabre), arricchitasi col tempo di nuove creazioni, sino all’ultima: Elephant & Roses.

Qual è la giornata tipica di un naso?
La giornata è uguale a quella di molti altri. Incontro i clienti, mi occupo della selezione di nuove materie prime. Se non sono in viaggio, dedico alcune ore al ripasso e allo studio di alcuni odori, che annuso e approfondisco. Cerco sempre di tenermi allenata olfattivamente.

Come sceglie le materie prime?
Faccio molta ricerca, è una cosa che mi piace tantissimo. Scelgo le materie prime per la loro qualità olfattiva e per la loro modalità di estrazione, cercando di evitare le essenze estratte con solventi chimici. I miei viaggi spesso sono finalizzati alla ricerca di nuove essenze: dalla Francia all’Azerbaigian.

Un ingrediente speciale?
Il cacao inserito all’interno del mio profumo Noir Tropical. Un cacao che viene dall’isola São Tomé e Príncipe, dove il produttore italiano Claudio Corallo, ha fatto ricerca per trovare il seme di una fava di cacao ormai quasi estinta, curandone ora le piantagioni. Noir Tropical è un profumo in cui c’è un’apertura di rum, utilizzato per evitare le aldeidi (note di sintesi, ndr), un cuore di assoluta di vaniglia, e un fondo creato con l’olio essenziale di cacao proveniente dalle piantagioni di questa isola magica, di fronte al corno d’Africa.

Il suo primo ricordo olfattivo?
Sicuramente la rosa. Sin da bambina ho sempre amato le rose, infatti esiste una mia foto scattata mentre annuso questo fiore, raffigurata con una forte intenzione creativa, come se annusassi una mouillette (strisciolina di carta usata per testare un profumo, ndr). Una foto che mi ritraeva con la stessa concentrazione che ho oggi quando creo le mie fragranze.

E quello più importante?
Il profumo di incenso, molto legato al ricordo religioso e mistico. Una nota che in maniera nascosta è spesso presente nelle mie creazioni, e che aiuta molto a esprimermi.

La sua ossessione quando crea?
L’armonia, cercare sempre l’equilibrio nella creazione, anche quando mescolo note molto diverse tra loro, cerco sempre di creare una fragranza che sia forte, ma allo stesso tempo elegante. La cosa più importante è tradurre un sentimento in una fragranza, che dia energia e forza alle persone che la indossano.

La sua ultima fragranza Elephant & Roses segna una svolta nella suo modo di creare i profumi. Ci racconta perché?
Questo profumo è nato come un accordo (un profumo che crea una nota che non esite, come quella del giglio, ndr), un accordo animale che doveva ricordare l’odore degli elefanti africani cha vanno ad abbeverarsi. Contemporaneamente ho avuto la visione di questi stessi elefanti, che cercavo di dipingere attraverso il profumo, che camminavano sulle rose. Così è nato il profumo Elepahants & Roses, un profumo che racconta un mio cambiamento molto forte, anche nel processo creativo, non più ispirato solo dalle mie emozioni, ma da una visone.