Intervista con Lorenzo Viotti, nuovo ambassador di Bulgari Man

Intervista con Lorenzo Viotti, nuovo ambassador di Bulgari Man

di Silvia Perego

Abbiamo incontrato il direttore d’orchestra Lorenzo Viotti, protagonista della nuova campagna delle fragranze Bulgari Man. Capace di plasmare suoni ed emozioni, ci racconta il suo amore per la natura e la musica

Una serie di onomatopee affascinanti arricchisce la nostra conversazione con Lorenzo Viotti. Il boom improvviso all’inizio di un concerto, il groove della batteria (suo primo amore), il roar della terra… perché il direttore d’orchestra franco-svizzero percepisce un suono in tutto ciò che lo circonda, in primis nella natura, la sua grande fonte d’ispirazione. «Basta ascoltare La sagra della primavera di Stravinskij, La Mer di Debussy, La Sinfonia n. 6 di Beethoven per riconoscere l’energia della natura in ogni nota», ci racconta. «Tutti i grandi compositori sono stati influenzati dalla natura, e lo stesso vale per me. Appartengo a essa, è il mio rifugio, ciò che mi fa stare bene. Passerei le ore a guardare e ascoltare l’oceano. Anche il legno, con il suo lento movimento, fa rumore, mentre il nostro pianeta ha un cuore che batte, come un rullo di grancassa».

E proprio questa esperienza vissuta attraverso i sensi è celebrata dalla collezione di fragranze Bulgari Man – composizioni olfattive in grado di sprigionare il potere degli elementi naturali grazie alle materie prime più preziose – di cui Viotti è il nuovo ambassador. «Adesso che è autunno indosso Terrae Essence (un profumo dall’eleganza disinvolta, avvolgente e legnoso a base di vetiver, ndr), ma prima di scoprire Bulgari non avevo mai trovato una fragranza in cui riconoscermi. Credo sia molto difficile scegliere un profumo. È qualcosa di personale, è legato ai ricordi, alle emozioni. Come la musica, entrambi sono creati da grandi maestri per suscitare intense emozioni». Secondo Lorenzo Viotti è proprio l’empatia la qualità più importante di un direttore d’orchestra, che permette di costruire un rapporto unico con il pubblico: «Il momento che anticipa l’inizio della musica è molto importante, perché si crea una connessione con ogni musicista e con ogni persona che si trova lì insieme a noi. Quando salgo sul palco posso sentire l’energia, e allora cerco di dirigerla. Invito le persone a seguire la mia strada, che non è solo la mia, senza l’orchestra non esisterebbe nulla. È un equilibrio davvero particolare».


Mentre racconta, è chiaro che per lui la musica non rappresenta solo un lavoro, o una passione, è la sua vita: «È parte di me, fin da quando ero nella pancia di mia madre e lei suonava il violino, o quando andavamo all’opera a sentire mio padre (Marcello, anche lui direttore d’orchestra, ndr). Per noi non si trattava di musica classica, era la nostra routine, ed era veramente speciale». Oggi, a 32 anni, Viotti dirige la Dutch National Opera e ha ricevuto numerosi premi internazionali, ma dice di avere ancora molto da imparare: «Non si finisce mai di studiare. Non si può dirigere senza conoscere il contesto in cui è nato un brano. Quando si tratta di opere d’arte memorabili, che siano gioielli o musiche, dobbiamo sapere da dove provengono. Ed è proprio la storia di Bulgari ad avermi affascinato. C’è una grande forza nel modo in cui l’argentiere Sotirio Bulgari si è fatto strada nella Roma di fine ’800, fino a creare uno dei marchi più importanti nel mondo della gioielleria. Sapere osare, ma sempre rispettando le proprie origini, è una qualità molto importante».

E quando gli chiediamo delle sue origini italiane, risponde: «Non importa che siano francesi, o svizzere, o italiane. Non appartengo a nessun luogo, viaggio molto (il giorno prima, infatti, si trovava a Berlino, il giorno dopo lo aspettano a Vienna, poi Monaco, Colonia e ancora Berlino, per preparare i numerosi concerti della stagione, ndr). Sono al servizio di un’arte molto speciale e voglio condividerla con più persone possibili». Poi prosegue: «Ogni volta che arrivo in Italia, però, mi sento a casa. Sento le sue radici profonde, l’amore per le cose semplici, i valori della famiglia, il canto, l’arte, c’è così tanta ricchezza. E poi si parla la lingua più bella del mondo. È come parlare in legato per tutto il tempo». Che nel glossario musicale significa collegare le note musicali in modo fluido, senza interruzione di suono. Come se cantassimo una melodia.


Connettersi con la natura

Come il direttore musicale Lorenzo Viotti si lascia ispirare dall’energia di tutto ciò che lo circonda, così la campagna pubblicitaria 2022 di Bulgari Man è un invito a entrare in contatto con la natura. Ogni fragranza della collezione è un omaggio olfattivo a un elemento naturale, iniziando da Bulgari Man in Black, creata dal maestro profumiere Alberto Morillas nel 2014, che sprigiona tutto il potere del fuoco: un profumo ambrato diventato iconico, speziato in apertura, con un cuore floreale e un fondo di benzoino e fava tonka

Bulgari Man Wood Essence è, invece, un’interpretazione contemporanea del legno: energica e avvolgente, combina le essenze legnose naturali più preziose – cedro, vetiver e cipresso, una varietà che proviene da Firenze, celebrazione del Mediterraneo e delle radici italiane della maison. Bulgari Man Glacial Essence è una ventata di freschezza, con le sue note glaciali e carismatiche, e infine Bulgari Man Terrae Essence, calda e dai sentori fumé, evoca la ricchezza della terra, ed è custodita nel flacone che caratterizza tutta la linea, solido e concreto, ma con un dettaglio unico che ricorda il marmo travertino dei monumenti più spettacolari di Roma.