Tabacco, cuoio, rockrose, iris, zenzero, miele: a Pitti Fragranze il mix di profumi è ancestrale e androgino

Tabacco, cuoio, rockrose, iris, zenzero, miele: sono alcuni degli ingredienti al centro delle novità protagoniste di Pitti Fragranze , l’evento di profumeria di nicchia che si tiene ogni fine estate a Firenze. Per la prossima stagione le creazioni maschili sono molto particolari e conturbanti, dalle ispirazioni a volte mistiche e dalle materie prime inconsuete: piace il mondo del passato, quello dai tratti quasi magici, tra pietre filosofali, cavalieri e sovrani medioevali, sfere di cristallo che predicono il futuro.

Come se la maggior parte dei nasi avesse letto Le nebbie di Avalon, molti profumi prendono spunto dal Medioevo: Konig di Yosh che si ispira alle foreste bavaresi e ai cacciatori dell’epoca, Lapis Philosophorum di Olivier Durbano richiama la pietra che tramutava tutto in oro e Fate di Amouage ha un nome e un flacone che parlano da sé. Misticismo dunque e ritorno alle origini sono i temi ricorrenti dell’edizione 2013 di Fragranze: l’origine, l’inizio della vita affascina il duo dietro a Blood Concept che con la nuova Black Series vuole far riaffiorare le passioni più selvagge di ognuno con mix di caffè nero e polvere da sparo mentre al famoso Big Bang si ispira Nu_Be che traduce in eau de parfum tutti i componenti minerali e chimici che hanno originato la Terra. Una tavola periodica olfattiva dunque che arriva ora a raccontare il diabolico zolfo in Sulphur e il metallo liquido Mercury. Dall’altra parte, esattamente al polo opposto, c’è invece La Fin du Monde di Etat Libre d’Orange: il bizzarro marchio francese ha dato un odore alla fine del mondo, scegliendo in maniera irriverente e anticonformista, com’è tipico del brand stesso, la ben conosciuta e divertente nota di pop-corn.

Ispirazioni ancestrali e mistiche a parte, tra le novità di questo Fragranze 11 ci sono anche le materie prime, non più scontate e banali ma intriganti e nuove oppure usate in maniera insolita così da conquistare anche i nasi femminili: sì perché tanti profumi nati come maschili sono poi ben presto diventati degli unisex, come Violette Fumée di Mona di Orio con i suoi accordi di violetta e lavanda unite alla salvia e alla mirra che piace anche alle donne. O Emotional Rescue di Mark Buxton, un naso che quando crea un profumo non lo fa pensando a un uomo o a una donna ma si limita a raccontare una storia, in questo caso quella di un lui abbandonato e col cuore infranto, lasciando così alla persona che lo indossa la possibilità di interpretarlo liberamente. Nota predominante? Il vetiver così come l’ultimo di Hutième Art, Monsieur, un nome che è una vera e propria dichiarazione di intenti: patchouli, pioppo, quercia, incenso, papiro, niente è più maschile di queste note messe tutte assieme.

E poi assenzio, incenso, tabacco, whisky uniti alla rosa, all’iris, all’orchidea: note olfattive a tratti inedite a tratti classiche mescolate, mixate, shakerate quasi per profumi maschili diversi, dai tratti quasi androgini.

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Lo speciale Pitti Fragranze