Si ispirano a viaggi lontani e a rituali religiosi i profumi da uomo per la fine dell’anno. Ecco i 14 migliori

Credenze, riti, volute di fumo che si innalzano come preghiere alle divinità: è il lato mistico della profumeria, tra rituali e tradizioni millenarie provenienti dai viaggi intorno al mondo che i ‘nasi’ interpretano. Fragranze sacre da indossare durante le festività.

Rituali di protezione e ben augurali. L’ultimo in ordine di tempo è Jaspe Rouge di Jehanne Rigaud, in uscita a gennaio 2016: il nome si rifà al diaspro rosso, un amuleto presente nella cultura occidentale e nell’antica filosofia indiana che protegge da ostacoli invisibili, dall’invidia e dalle pene d’amore. Ma accanto alla creazione di Rigaud ce ne sono molte altre che hanno all’interno legni bruciati per le divinità come nei tempi passati: è un ritorno dunque al pro-fumo cioè “per fumum” come ha dichiarato il naso Alexandra Monet, creatrice dell’edizione speciale di Le 15 di The Different Company. I profumi tornano a essere quindi mistici, un mezzo di purificazione che può stimolare la personale meditazione.

Tra sciamani e chiese. La salvia bianca della California e l’incenso: lontani eppure con lo stesso destino, bruciati per purificare e proteggere. La prima viene tuttora usata dagli sciamani delle tribù degli Indiani d’America per antichi rituali, tanto di buon auspicio quanto di protezione e guarigione, il secondo è tra i simboli della religione, bruciato in chiese e templi così da stimolare la meditazione e la preghiera. E poi tra gli ingredienti delle fragranze di fine anno ci sono anche il legno di Palo Santo, usato invece dagli sciamani sudamericani per spaventare e tener lontano gli spiriti malvagi e le malattie, alcuni agrumi, considerati talismani di buona fortuna in Asia, e l’odore stesso delle pietre dei templi, delle chiese e delle cripte.