Cinque consigli per scegliere il giusto barbiere

Cinque consigli per scegliere il giusto barbiere

di Giuseppe Colica

Sentirsi a casa, essere coccolati e uscire puntuali. Ecco gli aspetti indispensabili per ogni uomo

Quello giusto sa anche predire il futuro, proprio come è successo al neo sindaco di New York, Bill De Blasio. Il suo barbiere di Little Italy, dal quale lui va regolarmente ogni tre settimane da oltre vent’anni, ne era certo, sapeva che avrebbe vinto le elezioni. Aspetto decisivo è la fiducia che si crea tra cliente e barbiere, che una volta instaurata non si perde più. Come si fa a capire che è quello giusto? Ecco i consigli indispensabili, raccontati a Icon da Gianni Donzelli dell’Antica Barbieria Colla di Milano. Prima di tutto: non chiamatelo hair stylist.

Valutare la prima impressione. L’accoglienza deve essere impeccabile: saluto cordiale, soprabito sfilato e riposto nel guardaroba, quotidiano per l’attesa. Il vero professionista della barba sa creare il giusto feeling con il cliente, specie se nuovo. Mai invadente, dosa parole e discorsi. Se manca uno di questi elementi (o se l’attesa è troppo lunga), beh, lasciate stare.

Ambiente che rilassa. Di marmo e mogano all’inglese o in stile Anni ’50, dal sapore vintage americano, non importa. La bottega giusta è quella dove ci si sente a casa. Non ci deve essere troppo caos e nemmeno ci si deve sentire come “seduti sugli spilli”. Immancabile deve essere la poltrona in pelle da salone siciliano. Nelle barberie tradizionali ci sono ancora le poltroncine per bambini “a testa di cavallo” – dove i grandi maestri hanno visto sedere fino a quattro generazioni di una famiglia – e il pentolone dove vengono sterilizzati i panni.

Viva la tradizione. I classici rituali di una buona barba devono esserci tutti. 15-20 minuti è il tempo necessario. Si comincia col farsi insaponare. Mai schiuma spray, la crema si ottiene “montando” il sapone con un pennello umido. Il composto viene steso su viso e collo eseguendo un piacevole massaggio col pennello (ci sono 2 scuole di pensiero: pennello con setole di maiale, resistenti e compatte; di tasso più morbide e flessibili). Poi si passa alla rasatura.  Quindi panno caldo di cotone decongestionante che avvolge il viso: se la pelle è particolarmente irritata se ne possono usare fino a 4. Si finisce col dopobarba vaporizzato e il classico massaggio.

No ladies. Da Johnny  “The BaBa”, leggenda irlandese della rasatura old school, le donne non possono nemmeno entrare. In Italia non siamo così estremi, ma il concetto è chiaro: dal barbiere vanno solo gli uomini. È un posto per il grooming al maschile – solo così il relax aumenta, dicono gli esperti.

Passaparola. Il web potrà essere d’aiuto ma il passaparola è la prima pubblicità. Se si è alla ricerca del barbiere giusto, il consiglio è di provare quello “di famiglia”.