Maria Candida Gentile, Extrait d’Atelier e Unum: i nuovi marchi della profumeria artistica made in Italy

La prima cosa che viene in mente quando si dice ‘made in Itlay’? Sicuramente uan borsa in pelle o un paio di scarpe rifinite con cura e ricche di dettagli artigianali. In realtà, anche il mondo della profumeria di nicchia è popolato da marchi che creano piccole opere di profumeria. Ecco gli italiani che meritano di essere conosciusti.

Maria Candida Gentile. Questo è il nome del marchio e del naso italiano che vive a lavora a Sarzana, vicino a La Spezia, famosa per creare i suoi profumi in maniera unica, senza seguire le mode, e usando solamente essenze e accordi creati con l’uso di materie prime naturali. Le sue ispirazioni sono la musica, la letteratura, ma anche la natura e i viaggi. Come nel caso della fragranza Lankaran Forest, nata durante un suo viaggio al confine tra l’Azerbaijan e l’Iran, nel parco di Lankaran: un’essenza che racconta olfattivamente i profumi del sottobosco, insieme a quello del tè nero e degli agrumi, coltivati in questo parco.

Extrait d’Atelier. Un nuovo brand della profumeria artistica creato da Chiara Ronzani, un passato nella moda, cresciuta in Veneto, terra nota per i suoi laboratori artigianali capaci di produrre calzature, abbigliamento e gioielli di alta qualità. Ed è proprio questo il punto di partenza di questo progetto che ha come ispirazione la figura del Maestro artigiano: il creatore di abiti, di calzature e di gioielli. Tre mestieri a cui corrispondono tre fragranze che riproducono i profumi dei diversi atelier: Maître Chausseur lo fa con note di vetiver e legno di sandalo, cuoio, ambra grigia, vaniglia; Maître Couturier con sentori di lavanda legni di Betulla, Lauro e Guayac; e infine Maître Joaillier che utilizza foglie di violetta, incenso, fir balsam.

Unum. Il suo creatore è Filippo Sorcinelli, pittore, organista, graphic & parfum designer, ribatezzato dalla stampa di settore come “Il Sarto dei Papi” per aver fondato nel 2001 l’Atelier LAVS, che si occupa dello studio, della progettazione e della realizzazione delle vesti sacre indossate dal clero e dal Papa. Un modo, quello religioso, a cui Sorcinelli si ispira nella creazione delle sue ‘fragranze spirituali’ che sanno di frankincenso, mirra, bacche di ginepro, balsami e resine orientali. Anche i nomi dei profumi raccontano una bella storia, come ‘Io non ho mani che mi accarezzino il volto’, nome preso in prestito dalla lirica del poeta italiano David Maria Turoldo.