Esordisce a Bristol la casa per vivere su Marte
© Satori Photos

Esordisce a Bristol la casa per vivere su Marte

di Digital Team

Come potrebbe essere la casa per Marte? A Bristol, fino al 16 ottobre, è esposto un prototipo abitativo sperimentale che simula la quotidianità umana sul pianeta rosso.

Gonfiabile, dorata, leggera, resistente, ma soprattutto capace di resistere a condizioni estreme: è la casa su Marte esposta, fino a ottobre, nella piazza del museo M Shed di Bristol, nel Regno Unito. In un’epoca segnata da un rinnovato interesse verso lo spazio e i pianeti, trainato anche dalle prospettive delineate dal turismo spaziale, la coppia di artiste Ella Good e Nicki Kent ha promosso il progetto di arte pubblica Building a Martian House. Nell’arco di sette anni e contando su contribuiti tecnici e specialisti, inclusi quelli di ingegneri aerospaziali, scienziati, costruttori, docenti universitari e del design studio Pearce+, grazie al coordinamento di Hugh Broughton Architects è stato messo a punto un prototipo abitativo per il pianeta rosso.

casa marte Martian House
© Luke O’Donovan
Martian House

Esposto a Bristol il prototipo di casa per Marte

Presentato dal duo di artiste come ‘luogo di ricerca e sperimentazione sul futuro‘, la casa per vivere su Marte ha posto una serie di sfide ai suoi (numerosi) co-autori. Non si è trattato solo di adottare soluzioni di base per assicurare un’adeguata protezione alle insidiose condizioni cui andrebbe incontro un’ipotetica esistenza umana, fra radiazioni, temperature e densità atmosferica. A guidare il team di progettisti, infatti, è stato un approccio che potrebbe risultare utile anche per risolvere le comuni esigenze dell’esistenza terrestre. Le limitate risorse disponibili su Marte hanno imposto di focalizzare l’attenzione sui bisogni primari, sulle necessità più stringenti, sul concetto stesso di ‘casa’ e sulle potenzialità offerte dalla tecnologia. Il risultato è un’abitazione di due piani e complessivi 53 mq; ad alimentarla sono pannelli solari, mentre ‘l’eccentrico’ rivestimento del livello superiore è costituito da una lamina rivestita d’oro gonfiabile e pressurizzata. La struttura, interamente gonfiabile, una volta approdata su Marte verrebbe ‘ancorata’ al suolo con materiali presenti in loco, come la regolite marziana. Negli interni, oltre al bagno e alle capsule-letto, non manca il soggiorno idroponico. Uno spazio per la convivialità nel quale si dimora mmersi fra le piante, preziosa ‘memoria terrestre’ in grado di favorire il rilassamento e di offrire un sano sostentamento.

Vivere su Marte e sopravvivere sulla Terra

«Marte sarebbe un ambiente eccezionalmente impegnativo in cui viaggiare e vivere», riconosce il Dottor Robert Myhill, Lecturer in Earth and Planetary Science dell’University of Bristol, fra i soggetti che hanno preso parte all’impresa. Tuttavia questo primo esemplare di casa per Marte «è un progetto davvero straordinario fondato su decenni di conoscenza scientifica e di innovazione ingegneristica e fornisce una visione stimolante di come potremmo lavorare insieme per affrontare queste sfide», prosegue Myhill, che ha aggiunto come si tratti di ‘una rara opportunità per reimmaginare come la tecnologia può funzionare per noi; non solo in modo che noi possiamo esistere, ma in modo che possiamo vivere vite felici e appaganti, ovunque ci troviamo nell’universo‘.