Cole Sprouse

Cole Sprouse

A otto mesi Cole Sprouse già recitava. Bambino prodigio, poi teenager idolatrato da milioni di coetanei, oggi trentenne, oltre alla recitazione, si dedica da professionista alla fotografia di moda. E firma per Icon un servizio esclusivo

di Federico Bernocchi

«La mia vita è l’unica che io abbia mai conosciuto. A differenza di altri, che hanno scelto di fare questa vita, consapevolmente e più in là negli anni, io non conosco l’alternativa. Per me è sempre stato così, punto e basta». Effettivamente nessuno ha mai dato a Cole Sprouse e a suo fratello gemello Dylan una scelta.

Predestinati: otto mesi dopo essere venuti al mondo – per la cronaca, ad Arezzo, nel 1992 – hanno cominciato a recitare. Negli Stati Uniti due gemelli, attori, per di più adorabili, sono merce rara: la legge dice che i minori possono recitare per un numero limitato di ore di seguito, ma in questo caso, quando uno si ferma, può entrare in scena l’altro. Non sentite rumore di produttori che stappano bottiglie di champagne?

Cole Sprouse
Trench Fendi, pantaloni Loro Piana, gioielli Bulgari B.zero1

La carriera di Cole e Dylan parte quindi prestissimo: hanno solo un anno quando vengono scritturati per recitare nella sitcom Grace Under Fire. L’America li vede crescere in televisione, fino a ritrovarseli sul grande schermo al fianco di Adam Sandler in uno dei suoi più grandi successi commerciali di sempre: Big Daddy – Un papà speciale.

Ma il successo vero arriva nel 2005, grazie a Disney che cuce loro addosso un’intera serie televisiva: Zack & Cody al Grand Hotel. E quando dico “successo vero” intendo tre stagioni trasmesse in tutto il mondo, una serie spin off, un film vero e proprio, tre videogiochi, una linea di abbigliamento, un numero di gadget pressoché infinito. È “Cole & Dylan mania”: sono gli idoli incontrastati dei teenager di tutto il mondo.

Cole Sprouse
Giacca, pantaloni e mocassini Loro Piana, gioielli Bulgari B.zero1

«Quel periodo fa talmente parte della mia vita che sinceramente non saprei dirti i lati positivi o negativi. Posso dire, però, che il tipo di iconografia che l’industria dell’intrattenimento ha creato a cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila, quindi prima dell’arrivo dei social media, era molto diversa da quella di oggi. Era più tangibile, più reale. Oggi il successo di una persona – anzi: la percezione del suo successo – si basa sui numeri prodotti dai social media, che però, a mio avviso, non sono realistici. In più, penso che avere a disposizione una persona 24 ore su 24 abbia in parte diluito quell’aura di mistero che un idolo dovrebbe sempre possedere. La corsa al successo è una gara di resistenza, una maratona, più che una gara di velocità. E devo dire che sono fiero di essere ancora in giro, soprattutto in un mondo così mutevole come quello dell’intrattenimento».

Cole Sprouse
Giacca Loro Piana, gioielli Bulgari B.zero1

Ora, non voglio dire che bramavo storie che portassero alla luce il lato oscuro del “Cinema dei bambini”, quei luoghi comuni alla Hollywood Babylonia, ma neanche un ragazzo di 31 anni in grado di riflettere su una carriera trentennale con tanta lucidità e consapevolezza. Eppure Cole Sprouse mi dà proprio quell’impressione. Anzi, ha le idee molto chiare su un sacco di cose.

«La recitazione, come qualsiasi altra forma d’arte, migliora col tempo e con l’impegno: è un processo di apprendimento. Quando ho cominciato, alcuni dei film a cui ho preso parte sono poi scomparsi su qualche polveroso scaffale di Blockbuster, ma hanno fatto parte del mio percorso; nessuno li ha visti magari, ma sono serviti a me per diventare più bravo. Oggi il portfolio di un attore, come quello di un regista, è sempre a disposizione di tutti. Ciò rende più complesso riconoscere il talento di una persona. Diventa più una questione di adattabilità e di scelta dei progetti a cui si prende parte».

Cole Sprouse
Giacca, pantaloni e mocassini Loro Piana, gioielli Bulgari B.zero1

E Cole Sprouse, per esempio, è stato bravissimo, una volta cresciuto, a diversificare: ha studiato archeologia, è diventato un fotografo di moda professionista, come racconta il servizio che a firmato per Icon nelle prossime pagine e ha continuato a scegliere progetti di enorme successo, come la serie teen thriller Riverdale che lo ha tenuto impegnato per ben sette stagioni.

Bello, dotato di un fascino e un carisma naturale, spontaneo, oggi affronta una nuova sfida: è la Creatura, il Mostro, nel film Lisa Frankenstein, esordio alla regia della figlia del mai troppo compianto Robin Williams, Zelda, e ultima sceneggiatura di una penna come quella di Diablo Cody, responsabile di successi generazionali come Juno e il cult Jennifer’s Body. In questa commedia horror adolescenziale, a metà tra la poesia di Tim Burton e il gusto camp di John Waters, Cole Sprouse interpreta una versione inedita di uno dei personaggi più famosi di sempre.

In apertura Cole Sprouse veste giacca Loro Piana, collana Bulgari B.zero1. Photos by Isaac Anthony styling by Edoardo Caniglia. Grooming: Patricia Morales. Styling assistant: Valentina Volpe. Producer on set: Jean Grant.