I 10 studi di architettura che hanno rivoluzionato le nostre città
(c) OMA and Bloom

I 10 studi di architettura che hanno rivoluzionato le nostre città

di Alberto Chiurato Ranzi

Le nostre città hanno cambiato irrimediabilmente i loro profili e la loro identità. Quali sono i protagonisti di questa rivoluzione?

Negli ultimi anni, città eterne come Roma, Londra, Parigi, New York o Pechino hanno drasticamente mutato il loro tessuto urbano e la loro linea d’orizzonte che eravamo abituati ormai a conoscere. Ecco gli studi di architettura che hanno rivoluzionato le nostre città. 

La città rispecchia la società che la vive, assistiamo così al fiorire di vertiginosi grattaceli longilinei e squadrati, nuovi quartieri a misura d’uomo pensati nel minimo dettaglio, attenzione al green e tendenze policentriche sono solo alcune delle modifiche messe in atto. 

1 FOSTER + PARTNERS 

Sir Norman Foster fondò il suo studio assieme alla moglie nel 1967 e si caratterizza da sempre da una tendenza all’high tech, su aspetti strutturali e tecnologici intrecciati tra loro. Oggi lo studio conta più di 700 fra architetti e collaboratori e ha segnato in primis il paesaggio londinese con il celebre ed entrato ormai nella memoria di tutti come il GHERKIN (il cetriolino), un grattacelo di 41 piani per 180 metri, mosaicando rombi in vetro e acciaio tra le diverse tonalità di blu, svettante fra i classici edifici edoardiani della city e, all’epoca, qualche sparuto edificio a fargli da competitor. Possiamo citare inoltre la HEARST TOWER a New York, col suo zigzag di trapezi e rombi, la ristrutturazione del REICHSTAG di Berlino o la TORRE DE COLLSEROLA di Barcellona, per ricordarne alcuni. 

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The Gerkin

2 SANTIAGO CALATRAVA ARCHITECTS & ENGINEERS 

Talvolta felicemente definito come l’architetto dei ponti, Santiago Calatrava col suo stile pulito, le forme sinuose, quasi giocose, i colori neutri e i materiali semplici e poco appariscenti, lascia parlare la propria firma con opere che oggi rientrano nel nostro immaginario collettivo come IL PONTE DELLA COSTITUZIONE di Venezia, l’AUDITORIUM di Tenerife, costituito da bianche vele prospicienti l’oceano, il PONTE ALAMEDA di Valencia, il PONTE DELL’ALAMILLO di Siviglia, il SAMUEL BECKETT BRIDGE di Dublino, e così tanti altri leggeri e delicati interventi che uniscono lati di città opposte, terra ferma e mare, linea d’orizzonte e cielo. 

3 RENZO PIANO BUILDING WORKSHOP 

Figlio d’arte, è considerato l’architetto italiano più famoso al mondo, ha intelligentemente mutato il tessuto urbano di tutte le principali città mondiali, con uno stile multiforme e ben adattato all’estetica delle città che lo ospitavano. il più famoso intervento che gli ha dato la ribalta internazionale è stato il CENTRE GEORGES POMPIDOU di Parigi, nel 1971, inserendo quello che è diventata l’opera simbolo dell’architettura high – tech. Tubi a vista colorati, strutture metalliche portanti e non all’esterno dell’edificio stesso in bella mostra in vetro e acciaio che lascia vedere all’interno senza una opposizione visiva data dai muri portanti, che sostanzialmente non ci sono. Seguono così lo SHARD di Londra, L’AUDITORIUM DELLA MUSICA di Roma, la POTSDAMER PLATZ di Berlino, la NEW YORK TIMES TOWER di New York, il GRATTACIELO DI INTESA SANPAOLO di Torino, il WHITNEY MUESUM di New York, e decine, anzi centinaia di altri interventi in ogni continente.

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Centre Pompidou

4 ZAHA HADID ARCHITECTS 

Deceduta prematuramente qualche anno fa, Zaha Hadid, prima donna a essere insignita del nobel dell’architettura, il premio Pritzker, viene vista come l’esponente di spicco della corrente decostruttivista stabilendo forme sinuose e fluide, spazi galleggianti e discontinui che si allargano e si restringono come fossero fatti di materia viva, umana che si adagia agli spazi che ci sono. Va ricordato il MAXXI di Roma, il MUSEO MESSNER a Plan de Corones, il RIVERSIDE MUSEUM di Glasgow, l’HEYDAR ALIYEV CENTER di Baku, il CITYLIFE RESIDENTIAL COMPLEX di Milano, la GALAXY SOHO di Pechino, per non contare i numerosi progetti in attivo che lo studio continua a perseguire anche dopo la sua scomparsa. 

(c) Hufton Crow
Heydar Aliyev Cultural Center

5 STUDIO FUKSAS 

Massimiliano Fuksas caratterizza il suo intervento nelle città con uno stile spigoloso, minimale, quasi tecnico, grandi vetrate, poco cemento a vista, intelaiature metalliche al minimo, forme a volte surreali e sospese su scatole o impalcature d’acciaio come piedistalli. Evidente esempio di questo stile ne è il NUOVO CENTRO CONGRESSI LA NUVOLA nel quartiere EUR di Roma, che fra le architetture neoclassiche fasciste si insinua con una scatola vetrata che racchiude una avveniristica nuvola bianca, la sala più rappresentativa di questo edificio. interessante anche il meno visibile intervento al PALAZZO DELL’EX UNIONE MILITARE di Roma, a due passi da Piazza di Spagna attraverso un’opera di riqualifica pone nel centralissimo edificio una cupola a dune di differenti livelli in vetro e acciaio. 

6 JAMES CORNER FIELD OPERATIONS 

Studio polifonico di architetti paesaggisti di tutto il mondo, raggiunge la fama internazionale con lo HIGH LINE ELEVATED PARK, intervento di riqualifica di una vecchia linea della metropolitana nel cuore di Manhattan tutto a tema green con la collaborazione del designer olandese Piet Oudolf, inserendo una continua linea di verde pubblico che diventa una arteria essenziale per i cittadini di New York. Un vero e proprio esempio di riqualifica urbana per puntare sulla salute e sull’ecosostenibilità, anche come nuova fonte di guadagno: migliaia infatti sono i Newyorkesi e non che accorrono per passeggiarvi, avere una pausa dal lavoro o un momento conviviale, ricreando un nuovo tessuto sociale che spesso le metropoli tendono a disgregare. 

(c) Timothy Schenck
High Line

7 HERZOG & DE MEURON 

Fondato a Basilea nel 1978 da Jacques Herzog e Pierre de Meuron, passano dalle prime forme minimaliste di fine anni settanta, ai recenti materiali riciclabili e autopulenti delle ultime architetture, mostrando come l’evoluzione dello stile non vada svincolato all’attenzione per le tematiche ecologiche e sostenibili, come l’ALIANZ ARENA di Monaco di Baviera, totalmente rivestita in materiale riciclabile. Interessante costruzione è la ELBPHILHARMONIE di Amburgo, intervento su un precedente edificio anni sessanta con un raddoppiamento delle dimensioni aggiungendo una costruzione a vetro e cemento color cielo dal tetto ondulato e asimmetrico a contrasto col sottostante edificio di mattoni a vista e minuscole finestre. 

(c) Iwan Baan
Elbphilharmonie

8 STUDIO OMA 

Fondato nel 1975 dal celebre Rem Koolhaas, è oggi uno dei più influenti studi di architettura sulla scena internazionale, caratterizzato anch’esso dalla reinterpretazione delle forme geometriche scomposte ad uso della progettazione svincolata da un tessuto preesistente e costituito della città. Ormai divenuto vero simbolo di Milano è, per esempio la FONDAZIONE PRADA, un complesso di edifici devoto all’omaggio dell’arte contemporanea, riqualificando un’area di inizio novecento e inserendo una candida torre che svetta sul paesaggio piatto e post industriale e colorando di oro sgargiante un ex magazzino ora sale da esposizione. stesso impatto visivo lo abbiamo con il NEW MUSEUM OF CONTEMPORARY ART di New York, così come il DE ROTTERDAM nei Paesi Bassi o la SEATTLE PUBLIC LIBRARY.

(c) Bas Princen
Fondazione Prada

9 STEFANO BOERI ARCHITETTI 

Anch’esso figlio d’arte, dopo la laurea al Politecnico di Milano e allo Iuav di Venezia, devota la sua carriera in un abbraccio inscindibile tra architettura e urbanistica, pensando edifici, che non solo si inseriscono un’area già esistente, ma che si fanno presenza partecipe e la invitano ad un percorso di mutamento che in primis è abitabile. Il celebre ormai BOSCO VERTICALE ne è l’esempio più bello e unico, di torre di appartamenti totalmente rivestiti all’esterno con piante, alberi, edere rampicanti e semplici fiori in vaso. Un un costante dialogo tra struttura e ornamento, ecologico e terapeutico.

(c) Dimitar Harizanov
Bosco Verticale

10 GEHRY PARTNERS 

Fondato dall’archistar Frank O. Gehry negli anni sessanta, le sue opere sono ascritte nella memoria collettiva e popolare, come il MUSEO GUGGENHEIM di Bilbao, il WALT DISNEY CONCERT HALL di Los Angeles, la FONDAZIONE LOUIS VUITTON di Parigi, l’HOTEL MARQUÉS DE RISCAL in Spagna, e decine di altri sterminati progetti in tutto il globo. Vere e proprie cattedrali contemporanee dell’architettura che hanno saputo ben armonizzarsi con le città che le ospitano, portando a compimento l’inserimento di nuovi edifici in città storiche, ora in armonioso accordo tra loro. 

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Walt Disney Concert Hall

Ecco gli studi di architettura che hanno rivoluzionato le nostre città. Una domanda viene da farsi però: dove sono finite le radici storiche ed estetiche che ci permettevano di distinguere una città dall’altra? Va detto che in effetti questi interventi possono essere presi a Londra come a Pechino, a Parigi come a Bangkok alla stessa maniera, rendendo indistinguibile un fabbricato dal suo contesto di riferimento, un dolce contrasto tra antico e moderno che mostra i suoi limiti talvolta, molto spesso di gusto e quasi mai di utilizzo. intanto non ci resta che osservare il cambiamento e vivere queste città così polimorfiche e in costante evoluzione.