Dentro il design surreale del club di David Lynch
Courtesy Silencio

Dentro il design surreale del club di David Lynch

di Tiziana Molinu

Come un nightclub è riuscito a intersecare design surreale, architettura onirica e cultura diventando uno dei locali più esclusivi al mondo? Semplice, c’è lo zampino di David Lynch. Tieniti pronto a scoprire Silencio.

Luci soffuse e neon, design surreale (quasi onirico), colori intensi come blu e rosso scarlatto, no non è un nuovo film di David Lynch, bensì il suo nightclub: Silencio. Uno dei locali più esclusivi al mondo disegnato dal visionario regista in persona e fondato a Parigi nel 2011. Anche se lo scorso anno è sbarcato persino nella Grande Mela. Non possiamo fare a meno di raccontare, anche visivamente, i suoi design e architetture unici; complici del un successo mondiale di un club che catapulta chiunque varchi le sue porte dentro un’atmosfera onirica e misteriosa alla Mulholland Drive.

Estetica surrealista e filosofia del design di Lynch

Il segreto del fascino architettonico di Silencio è l’immersione sensoriale. Lynch ha collaborato con il designer francese Raphael Navot per dar vita a uno spazio dove ogni elemento — dagli arredi all’illuminazione — ha un significato simbolico più profondo. L’aspetto asimmetrico degli spazi guida i visitatori attraverso il locale in modo non lineare, sfidando la percezione convenzionale e creando un’esperienza trascendentale, diversa da tutto ciò a cui siamo solitamente abituati. Come ci si trovasse all’interno di un sogno.

design silencio david lynch
Courtesy Silencio

Non ha caso lo stesso Lynch ha detto di aver progettato gli interni per “indurre e mantenere uno stato specifico di allerta e apertura all’ignoto“. Questa tematica è rafforzata dai contrasti nei materiali: le pareti dorate si contrappongono a mobili minimalisti, fondendo opulenza e inquietudine​. Il club si articola su più stanze, ciascuna con una funzione diversa. Vi sono un palco per concerti e proiezioni, una biblioteca d’arte, un bar con spazi illuminati fiocamente, e persino un cinema. Spazi che fanno di Silencio un qualcosa di più simile a un salotto culturale, dove arti visive, musicali e performative si incontrano.

Molto del design interno richiama le atmosfere presenti nei film di Lynch. L’illuminazione, in particolare, gioca un ruolo fondamentale. Richiamando l’estetica enigmatica di opere come Twin Peaks o Mulholland Drive, il club utilizza luci soffuse, bagliori caldi e contrasti tra blu e rosso per creare un senso di distorsione onirica. Le sedute asimmetriche, ad esempio, rompono con le forme convenzionali e creano un senso di ambiguità e disagio, mantenendo gli ospiti costantemente allerta; proprio come nelle contorte strutture narrative tipiche delle pellicole di Lynch.

design silencio david lynch
Courtesy Silencio

Le normali percezioni spaziali vengono sovvertite così con corridoi stretti e spazi confinati; ma già dall’ingresso, ad esempio, si avverte il cambio di dimensione. Qui, un’entrata simile a una porta nascosta, conduce i visitatori lungo una serie di scale, rafforzando la sensazione di scendere in un altro mondo. Accerdere a questo universo parallelo non è però proprio alla portata di tutti. A Parigi, l’esclusività del club, con un costo di iscrizione di circa 780 euro all’anno, garantisce una clientela selezionata di artisti, mantenendo lo spazio come un vero salotto per l’interazione culturale​.

Silencio a New York: cosa cambia?

Nel 2023, forte del suo successo e della fama creatosi a Parigi, Silencio ha aperto anche New York sulla 57th Street. Situato a Manhattan, questo nuovo club mantiene l’estetica “lynchiana” ma con un tocco contemporaneo. Il designer russo Harry Nuriev, incaricato del design del locale, ha mantenuto l’essenza del surrealismo di cui abbiamo parlato prima, ma ha introdotto un approccio modernista​.

design silencio david lynch
Courtesy Silencio

Gli interni a New York sono caratterizzati da combinazioni di rosso e oro, con luci al neon che creano un’atmosfera “sexy” e ironica, come affermato dallo stesso Nuriev. Il locale è dominato da una capsula rettangolare rossa che funge da pista da ballo, circondata da piccole stanze laterali. Questa semplificazione architettonica, unita a superfici riflettenti e strisce di LED, intensifica la sensazione di trovarsi in uno spazio astratto, simile ai set dei film iconici di Lynch. Ovviamente, come per la sede parigina, anche il Silencio di New York ha come parola d’ordine esclusività: l’esperienza onirica è riservata a una piccola nicchia. Non per elitarismo, ma per non stravolgere il concept. Almeno così ci raccontano.