Beyoncé, sexy icona che piace alla Casa Bianca
Da Houston alla cerimonia d’insediamento di Barack Obama fino al successo agli ultimi Grammy Awards. Evoluzione di una star della musica che incanta per la voce e per il sex appeal
Che Beyoncé fosse il sogno proibito di mezzo mondo lo si era capito da un po’. Perché inosservata, questa texana di Houston, classe 1981, non è mai riuscita a passare. Di certo non ci ha neanche mai provato. Sarà per quel suo look sempre oltre, tra il metallizzato e il futuribile, o per quel sex appeal che neanche i vestiti meno decappottabili sono riusciti a mascherare. Lei che è un misto di grinta alla Tina Turner con quella dolcezza tutta Mariah Carey degli anni migliori.
Qualcosa di super esplosivo, capace di scatenare masse e passioni. Copertine e calendari. Frutto di ingredienti magici, ma tutt’altro che misteriosi: papà nero africano e mamma con quel pizzico di pellerossa che rende il tutto più intrigante. Bomba sexy da 17 Grammy Awards, la quarta celebrità più influente dell’anno secondo Forbes, a Beyoncé è appena arrivato anche un altro endorsement: quello presidenziale. E non nel 2009, quando gli Obamas l’hanno voluta al loro insediamento a Washington per cantareAmerica the Beautiful.No. L’attestato di stima, diciamo così, è venuto direttamente da Mr. President Barack in persona. Che in effetti era dagli anni di Marilyn Monroe e John Fitzgerald Kennedy, quel JFK a cui Obama ha sempre dichiarato di ispirarsi moltissimo (ma nessuno avrebbe mai pensato fino a questo punto), che una sex symbol nazionale non entrava nella Casa Bianca dalla porta… di servizio.
Sono voci, certo. Che però mettono tutti d’accordo, democratici, repubblicani e l’universo mondo. Perché c’è un fatto indiscutibile: trattasi di una bellezza capace di intrigare chiunque. Dalle fotografie dei cartelloni pubblicitari, alle foto stampate sulle lattine di Pepsi. Una carica magnetica che è riuscita a mettere d’accordo addirittura Armani e Hilfiger: entrambi infatti l’hanno voluta come volto (e non solo) dei loro profumi. E poi ci sono i critici musicali, quelli più temuti dalle stelle del palcoscenico di solito. Che in questo caso sono concordi nel sostenere che Beyoncé potrebbe tranquillamente girare video muti, e non per la qualità della voce, anzi, ma perché quell’eccesso di esuberanza è più che una semplice questione di forma.