Libertà e ironia sono i principi guida della manifestazione. Tra corti e lungometraggi, mostre e dibattiti

Settanta film, laboratori, incontri e mostre per raccontare la sessualità e l’erotismo in modo libero, etico, originale e divertente. Ecco cosa si propone il Festival del cinema erotico e del sessuale che per quattro giorni porta a Torino una selezione di corti e lungometraggi, insieme ad approfondimenti e focus su pellicole che hanno fatto la storia.

Giunto alla sua quarta edizione, il festival, diretto da Chiara Pellegrini, presenta un programma ricchissimo che travalica i generi artistici e propone ambiti di riflessione molto diversi tra loro, da quello ecologista a quello pedagogico. Ma sempre in nome dell’indipendenza e della libertà di pensiero, una scelta importante, come sottolinea il vicedirettore Marco Petrilli, in un’epoca ‘in cui si assiste al preoccupante ritorno di antichi oscurantismi e all’appiattimento dell’offerta culturale’.

Ad aprire la manifestazione sarà il film Touch me not di Adina Pintilie, vincitore dell’Orso d’Oro per il miglior film e miglior opera prima alla scorsa berlinale, un dramma tra realtà e finzione per raccontare i percorsi emotivi di tre personaggi quando decidono di affrontare le proprie paure.

50 i film in cartellone selezionati tra lungo e cortometraggi (di cui 42 anteprime) per la capacità di raccontare la sessualità attraverso una visione artistica e innovatica, all’interno del panorama contemporaneo.  Con i lunghi in concorso si passa dalla condizione delle sex workers (Everything’s Better Than a Hooker di Ovidie e in Portraits di Andrea Palmer di C. Huston e Joe Rubin), alla scoperta della sessualità nell’adolescenza (We di Rene Heller e Samantha Hudson, Una historia de sexo, fe y electroqueer di Joan Porcel), i rapporti intergenerazionali (Bedbugs di Jan Henrik Stahlberg e Nina di Olga Chajdas) e quelli di coppia (The Artist & The Pervert di Beatrice Behn e René Gebhardt).

Senza tralasciare i ritratti biografici di personalità sui generis quali il regista polacco Walerian Borowczyk in Love Express. The Disappearance of Walerian Borowczyk di Kuba Mikurda e Miss Rosewood, performer di burlesque estremo, nell’omonimo documentario di Helle Jensen. Pansessualità e concetto di genere saranno al centro di Superpina: gostoso è quando a gente faz! di Jean Santos, inno psichedelico e queer all’edonismo, e del nuovo lavoro di Maria Beatty, che torna con Fuck them all, una personale visione di un universo fetish nel quale le distinzioni di genere scompaiono. Tra la finzione scenica e la realtà Cumper di Rosario Gallardo, girata in cinque giorni a bordo di un camper, e Landlocked di Livia Cheibub, tratto da una storia vera. Con Sextape di Antoine Desrosières sul grande schermo una commedia anticonvenzionale sullo slut shaming.

Proiezioni – omaggio agli autori simbolo della filmografia underground e a luci rosse mostreranno i lavori di Joe D’Amato, Lydia Lunch e Davide Ferrario. Mostre, incontri e workshop condurranno poi il pubblico alla serata finale con la festa di chiusura.

Festival del cinema erotico e del sessuale, 17 – 20 gennaio, Torino