Valentino, Dior, Chanel. Tutti i trend più sexy visti sulle passerelle di Parigi

Sedurre sì, ma con classe, meglio ancora se con riferimenti seventies, dalla disco alla filmografia dal sensuale mistero tipica della decade: è questo il diktat che arriva dalle passerelle parigine, dove in questi giorni ha sfilato l’haute couture, espressione massima dello stile, riservata ai pochi e facoltosi eletti che possono permettersela.

Mood Portiere di notte Un certo mistero dall’allure retrò e dai contorni fumosi, avvolto da una fitta nebbiolina notturna, aleggia sulle passerelle di Bouchra Jarrar e di Alexandre Vauthier, che immaginano per questa primavera una donna con la sensualità pericolosa di Charlotte Rampling ne Il portiere di notte, stretta in un trench in pelle da cui fanno capolino le gambe nude, o con indosso stivali alti, a conferire una falcata autoritaria.

Seventies revival Il revival seventies prosegue da Christian Dior, dove Raf Simons fa incetta di paillettes per decorare i corpetti dei suoi minidress, che, pur nelle loro lunghezze minimali non lasciano un lembo di pelle scoperta, per merito degli altissimi cuissardes in vinile, summa della spregiudicata eleganza parigina e dello sfacciato glamour holliwoodiano. Dalla vecchia Hollywood alla frenetica New York dello Studio 54 il passo è brevissimo: basta guardare la donna immaginata da Schiaparelli, in tuxedo laminato d’oro con strascico, un incrocio riuscitissimo tra la leggendaria Bianca Jagger, che allo studio 54 festeggiava i compleanni con l’ex marito Mick, Andy Warhol e Lou Reed, e la capigliatura afro di Devon Wilson, la groupie che, i rocker degli anni settanta, li conquistò in serie. 

Una veletta per flirtare Accessorio che scherma dagli sguardi indiscreti e spesso liquidato a complemento adatto solo alle occasioni più tristi, la veletta si usa per flirtare: a pois, a rete strettissima, fa trapelare sguardi e sorrisi, e si abbina ad outfit civettuoli, gonne ampie di tulle che non lasciano molto all’immaginazione, come da Giambattista Valli, o ironici completi da ufficio come il tailleur di Chanel, la cui giacca ha la stessa lunghezza (minimale) del crop top con il quale si porta.

Total white Persino il bianco virginale prende una piega sexy, se declinato su spolverini in seta che lasciano trapelare più di quanto riescano a coprire, come nel caso della sposa di Jean Paul Gaultier, maestro della seduzione parigina, o in tute dalle scollature mozzafiato, come da Stephane Rolland.

Total body E il lungo? Sì, persino l’abito più classicamente associato alle occasioni formali, ai gran gala, si rivisita in stile femme fatale: tessuti impalpabili, tulle soffice e ricami preziosi si incrociano in giochi di vedo/non vedo sommamente raffinati, ma al contempo innegabilmente provocanti, come da Versace e Elie Saab. Persino Giorgio Armani, di solito cultore di una femminilità severa e androgina, concede bustier preziosi che coprono solo lo stretto necessario con i ricami. Quando le texture hanno consistenze meno leggere, l’alternativa per tenere la temperatura alta è solo una: lo spacco, come quello visto sulla passerella di Tony Ward.