Dalla moglie Jackie all’attrice Marilyn Monroe

Sono trascorsi 50 anni dall’attentato di Dallas da quel 22 novembre che vide morire il primo presidente cattolico degli Stati Uniti. Figura centrale nella politica americana, il suo carisma ha stravolto anche le pagine di cronaca rosa di quegli anni. E ancora oggi molto della figura di John Fitgerald Kennedy continua a essere oggetto di curiosità, ricerche, rivelazioni che riguardano il suo rapporto con le donne. Tante donne, in verità: da Jackie Kennedy a Marilyn Monroe passando per altre amanti, qualche prostituta, un paio di stagiste, diverse signore dell’alta società americana colluse anche con la mafia. Come delle “vedove” innamorate di lui, del suo potere, del suo fascino, ognuna di loro quella mattina assolata d’autunno perse qualcosa.

Jacqueline Lee Bouvier, icona di stile, era una giornalista del Washington Times-Herald quando nel 1951 conobbe un giovane politico di 33 anni, John Kennedy. Lei ne aveva soltanto 23, era romantica ma molto ambiziosa. Lo sposò nonostante la differenza di età e lui, diventato il presidente degli Stati Uniti, trasformò la loro storia in un matrimonio di portata internazionale dove Jackie si ritrovò spesso a fare i conti con una visibilità costante accompagnata alla solitudine. La First Lady seduce con il suo allure raffinato. La sua cultura, il suo interesse per le arti vennero costantemente messe in evidenza dai media. Sempre ammirata per il portamento, la grazia e la bellezza mai appariscenti o volgari centellinò le sue apparizioni in pubblico ottenendo sempre un enorme seguito. Tra amore, complicità e tradimenti visse una vita familiare sacrificata alle esigenze della politica. A conoscenza delle altre, forse l’unica amante che più temette fu Marilyn Monroe.

Lei, l’attrice definita una bomba a orologeria, in ogni momento avrebbe potuto provocare uno scandalo tale da distruggere la reputazione del presidente esponendo tutta la sua famiglia alla gogna mediatica. Marilyn, sex symbol pericolosa perché imprevedibile e innamorata, credette per un periodo di poter portare il presidente al divorzio. Invece morì sola per overdose di farmaci nel 1962.

L’elenco delle amanti di JFK è lungo: c’è l’affaire con Pamela Turner, addetta stampa di Jackie. Aveva 23 anni e la sua relazione con il presidente durò per ben tre. C’è la stagista 19enne Mimi Beardsley che di recente ha anche scritto una biografia sul presidente; ci sono le due segretarie conosciute con il nome di Fiddle e Faddle, la Ballerina di burlesque Fiery Blaze incontrata a Maryland in strip club nel 1954 e invitata alla Casa Bianca nel 1962. Tutte giovanissime ospitate ai party notturni nella piscina di Pensylvania Avenue.

Ci sono poi le donne seguite dai servizi segreti: la californiana Judith Campbell, ex di Frank Sinatra e amante del boss mafioso Sam Giancana. Ed Ellen Rometsch, la ventisettenne sospettata di essere una spia tedesca, che aveva incantato Kennedy per la sua somiglianza all’attrice Elizabeth Taylor.

E chissà cosa si dicevano al telefono, di notte, JFK e le attrici Marlene Dietrich (già amante di suo padre) o Angie Dickinson, anche lei introdotta alla Casa Bianca dall’amicizia con il cantante Frank Sinatra. Tante donne, tutte diverse e tutte unite dal pensiero di essere uniche.